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CENTRALE A BIOMASSE, SPOLETO 5 STELLE LANCIA PETIZIONE POPOLARE CONTRO GLI IMPIANTI

Redazione

CENTRALE A BIOMASSE, SPOLETO 5 STELLE LANCIA PETIZIONE POPOLARE CONTRO GLI IMPIANTI

Lun, 30/05/2011 - 16:26

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di Spoleto 5 Stelle

In merito alla riunione pubblica del 9 maggio, al successivo stop dell’iter procedurale e alla richiesta di nomine dei rappresentanti del tavolo tecnico, Spoleto 5 Stelle intende dichiarare la propria posizione e le prime richieste da sottoporre al futuro tavolo tecnico.
In primo luogo notiamo, come carenza tecnica fondamentale del progetto, dei controlli e delle autorizzazioni successive, il fatto che non si fa riferimento allo stato ambientale della zona di Madonna di Lugo.
Il monitoraggio della situazione ambientale dovrebbe essere infatti la base per lo sviluppo o meno di attività ad alto impatto ambientale. Come si può pretendere di avviare un progetto senza conoscere quale ambiente si trova e in che maniera esso verrà peggiorato? Questo aspetto oltre ad essere una svista amministrativa è anche un clamoroso errore tecnico, perché se i parametri fossero già al limite legislativo, l’impianto verrebbe spento subito dopo la prima accensione.
Notiamo che solo da pochi giorni, quindi a posteriori, l’A.r.p.a. ha messo in atto un monitoraggio nella zona di Madonna di Lugo e precisamente dal 6 maggio u.s. e ci spaventa che il livello di ozono nell’aria è già a livelli di guardia. Come dicevamo servirebbe un monitoraggio di più ampie vedute prima di prendere scelte che possono cambiare la vita dei prossimi decenni.
Fermo restando che avere valori di emissioni inquinanti entro i limiti di legge NON significa che la tutela della salute umana sia garantita “La soglia di valutazione superiore e la soglia di valutazione inferiore del PM2,5 non si applicano alle misurazioni effettuate per valutare la conformità all’obiettivo di riduzione dell’esposizione al PM2,5 per la protezione della salute umana” Tabella 16 del D.Lgs 155/2010.
Secondo punto: la totale inutilità degli impianti. Come ammesso dai tecnici progettisti dell’impianto, che a domanda non rispondono: senza incentivi statali tali impianti non sono assolutamente convenienti, perché i costi da sostenere per l’azienda superano di gran lunga i soldi ricavati – una legge economica molto elementare. (strano che chi si dice liberale e liberista non si sia accorto di questa antieconomicità) A tal proposito si veda anche la puntata di Report (Rai3) del 31 ottobre 2010.
Terzo punto (ultimo per il momento): non è assolutamente vero che la richiesta di energia elettrica stia salendo, che continuerà a salire nei prossimi anni e che da qualche parte questa energia deve essere pur prodotta.
Le affermazioni precedenti sono una mistificazione della realtà. La richiesta di energia sale nel tempo solo e semplicemente perché le lobby energetiche vogliono che salga; sapendo benissimo che con una adeguata politica energetica, questa richiesta scenderebbe senza necessità di aumenti di produzione elettrica. Basti citare in tal senso un esempio fra tutti: le case passive e autonome elettricamente, oppure il report WWF sugli scenari energetici futuri (http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/energia/DOSSIER_ENERGIA_2011.pdf).

CHIEDIAMO PERTANTO
• che la commissione tecnica convocata, nel tempo dei 45 giorni previsti, chiarisca la situazione valutando l’iter procedurale seguito, soprattutto in termini di “cumulazione degli impatti ambientali previsti”;
• che in ogni caso, a prescindere dall’iter seguito, venga richiesto 1 anno di monitoraggio preventivo da parte dell’ARPA (ammesso che faccia questo) nella zona industriale di Madonna di Lugo, in modo da coprire almeno un anno solare di variazioni meteorologiche (ammesso che sia sufficiente un anno – nel caso di impianti eolici infatti ne servono molti di più) leggi anche comunicato stampa del WWF del 6 maggio 2011 (http://icolibri.blogspot.com/2011/05/il-wwf-critico-sulle-centrali-biomasse.html);
• che la commissione tecnica convocata attualmente sia bilanciata da rappresentanti eletti direttamente dai cittadini delle zone interessate;
• che parallelamente l’amministrazione comunale si attivi immediatamente per sviluppare un piano energetico locale, strategico al contenimento dei consumi e degli impatti ambientali.

Contestualmente informiamo che sosterremo una raccolta di firme per una petizione popolare contro questo impianto, contro tutti quelli in essere e contro tutti gli altri a venire.

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