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“Centomila cinghiali, danni e pericoli”: flash mob Coldiretti

Centomila cinghiali in giro per l’Umbria. Sulle strade, a ridosso dei centri abitati, nei campi coltivati. E’ il grido di allarme degli agricoltori umbri, che hanno attuato in Piazza Italia a Perugia il “flash mob” promosso da Coldiretti a livello nazionale. Un problema, quello dei cinghiali, aumentato a seguito dell’emergenza Covid, che ha ridotto i giorni di caccia lo scorso anno.

Gli slogan

“Città e campagna unite contro i cinghiali”, ma anche “Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono” e “Niente lockdown per i cinghiali”, “Difendiamo il nostro territorio”: sono solo alcuni degli slogan mostrati pacificamente dagli agricoltori intervenuti, per manifestare contro quella che non è più solo una problematica di natura economica per il comparto, ma anche ambientale, di salute e sicurezza pubblica.

Agabiti: passi avanti, ma è un’emergenza

“Un’iniziativa – spiega il presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti – che ha ricevuto anche la solidarietà dei cittadini e il sostegno di tanti rappresentanti dei Comuni e che è stata promossa contemporaneamente in tutt’Italia, a testimonianza di come si tratti di un’emergenza nazionale, che in Umbria ha assunto un’elevata e particolare gravità. Intendiamo rivolgerci a tutte le Istituzioni e a tutta la collettività, visto che siamo di fronte ad una problematica che non riguarda più solo i redditi persi dalle imprese”.

“In questi ultimi mesi – sottolinea Agabiti – grazie anche alla nostra mobilitazione che ruota intorno al Manifesto Coldiretti ‘Tuteliamo territorio e imprese’, e con il supporto dell’Assessorato regionale all’agricoltura, si sono fatti concreti passi in avanti: basta pensare all’istituzione su nostra richiesta di un Tavolo di crisi per monitorare settimanalmente il fenomeno e al Regolamento sulla caccia di selezione che per la prima volta include anche la specie cinghiale; ma ci si è attivati anche per un importante percorso in tema di catture e per una filiera tracciata e trasparente delle carni dei cinghiali”.

“Cinghiali, allarme mai così alto in Umbria”

“Non è mai stato così alto in Umbria – afferma il direttore Coldiretti Umbria Mario Rossi – l’allarme per l’invasione di cinghiali che con l’emergenza Covid hanno trovato campo libero in spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini. Gli animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. Il forte auspicio – prosegue Rossi – è quello che la sensibilità in questi ultimi mesi dimostrata dal governo regionale ma anche territoriale, sfoci in un sostegno convinto per queste ulteriori richieste che mirano alla sicurezza di tutta la collettività. Si tratta infatti – ribadisce Rossi – di far fronte ad un’emergenza economica, di pubblica sicurezza, ambientale, con rischi anche sotto l’aspetto sanitario, come la minaccia della peste suina africana, e che ormai si è trasformata in una vera e propria “battaglia di civiltà”. Serve un piano straordinario concertato tra Governo e Regioni, Province e Comuni per uscire da questa situazione di emergenza.

L’incontro con le Istituzioni

Tra i numerosi rappresentanti delle Istituzioni regionali intervenuti all’iniziativa, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il presidente dell’Assemblea Legislativa Marco Squarta e l’assessore regionale all’Agricoltura Roberto Morroni.

Al termine del flash mob, una delegazione Coldiretti è stata ricevuta infine, dal prefetto di Perugia Armando Gradone.

Il Tar contro il regolamento caccia di selezione

Intanto però il Tar dell’Umbria ha accolto la richiesta di sospensiva per alcune norme del regolamento della caccia di selezione, nel quale è stata inserita la s pecie cinghiale.


Recupero cinghiali feriti e foraggiamento:
le norme del regolamento bocciate dal Tar