Da.Bac.
Dopo l’approvazione della legge sulla celebrazione del centenario di Alberto Burri da parte del Senato, avvenuta giovedì 27 marzo, nella sala Giunta di Città di Castello si sono riuniti, per illustrare i punti chiave della questione, il vicesindaco tifernate nonché assessore alla Cultura, Michele Bettarelli; il primo firmatario della nuova legge, l’onorevole Walter Verini; il presidente della Fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri, Bruno Corà, insieme al vicepresidente Rosario Salvato. Presenti anche gli atri membri della medesima Fondazione Catia Cecchetti, Fabio Nisi e Domenico Colcelli.
Annunciando l’importanza della nuova ricorrenza e iniziative di “altissimo livello” che coinvolgeranno le associazioni locali e gli stessi tifernati, senza dimenticare “la rinnovata apertura e condivisione con la Fondazione Albizzini”, Michele Bettarelli ha passato la parola a Walter Verini, che ha raccontato passo per passo l’iter che ha portato una sua umile proposta fino all’approvazione in legge: “Quando mi venne l’idea, due anni fa, mi rivolsi a Rosario Salvato, allora presidente della Fondazione e al sindaco tifernate Luciano Bacchetta per sentire cosa ne pensassero. E’ evidente che parlare di Burri senza coinvolgere pienamente la città, il comune e la Fondazione Palazzo Albizzini sarebbe stato un grosso errore. In essi, infatti, ho trovato fin dall’inizio, istituzionalmente e personalmente, degli appoggi significativi”. L’onorevole tifernate ha poi spiegato gli sviluppi della vicenda: “Siccome le proposte di legge vanno presentate con un articolato e poi con una relazione chiesi agli amici della Fondazione di aiutarmi a stendere la relazione che motivasse il perché di una proposta di legge. Quest’ultima venne presentata nella precedente legislatura e approvata dalla Camera ma non riuscì ad arrivare al Senato. All’epoca, oltre che a farla firmare senza difficoltà a tutti i parlamentari umbri di diversi partiti, chiesi e ottenni anche la firma di tre importanti personalità che sono stati ex ministri della Cultura di questo paese: Walter Veltroni, Giovanna Melandri e Rocco Buttiglione“.
Verini ha poi sottolineato il senso di questa iniziativa e della nascita del prossimo Comitato del centenario, che sarà formato da 10 membri: tre scelti dal Presidente del Consiglio, tre dal Ministro dei Beni Culturali, uno della Regione, uno dalla Provincia, uno dal Comune e uno della Fondazione. “Il centenario di Burri – ha spiegato Verini – non dovrà essere un fatto limitatamente locale o regionale ma un’occasione per l’intero paese. Il mio auspicio è che questo comitato, costruito da un gruppo di personalità di alto spessore, possa, in strettissimo contatto con la Fondazione, far emergere più proposte possibile per celebrare l’artista tifernate”.
L’onorevole ha aggiunto anche come il centenario “coincida con l’Expo 2015 di Milano. Quest’ultimo sarà uno straordinario avvenimento mondiale che sarà dedicato alla terra, la cosa più materiale che c’è, e visto che Burri e la materia sono un tutt’uno, perché non ipotizzare una centralità artistica del tifernate nel suo centenario in occasione di questo evento? Sarebbe una straordinaria vetrina mondiale che avrebbe una ricaduta nel sistema Italia, Umbria e Città di Castello”. “A questo punto – ha concluso Verini – mi auguro solo che il Presidente del Consiglio, il Ministro dei Beni Culturali e le istituzioni locali nominino al più presto questo comitato per poi mettersi al lavoro”.
A seguire è intervenuto anche Bruno Corà: “Fa molto piacere che accanto allo strumento dal punto di vista legislativo, venga formata una commissione di 10 membri con cui lavorare insieme. La centralità di cui ha parlato Verini non è una semplice aspettativa o desiderio ma Burri ha i titoli per essere l’Artista che rappresenta l’Italia, soprattutto all’Expo. Alberto ha ormai un riconoscimento a livello mondiale. Quello che viene fuori ed è molto importante è il fatto che tutti i parlamentari umbri, di qualsiasi tendenza politica, abbiano subito sottoscritto e considerato opportuna questa legge. E’ da sottolineare il fatto stesso che l’arte ha questa facoltà di unificare”.
Il presidente della Fondazione Burri è poi entrato più nel dettaglio e ha spiegato cosa effettivamente bolle in pentola: “Stiamo preparando iniziative molto ampie con tendenze di carattere espositivo (internazionale e nazionale), riflessivo (studio, dibattito e convegno) e strumenti di lavoro (libri, cataloghi, etc.). Questi i tre fronti sui quali noi opereremo ma cercheremo con altre iniziative di rispecchiarne l’intera personalità (di artista e anche di uomo) con l’aiuto di tutte le forze esistenti nel territorio”.
Rosario Salvato, infine, ha voluto integrare con qualche informazione ulteriore le parole di Corà: il vicepresidente della Fondazione ha spiegato che le “chicche” degli eventi in programma saranno meglio illustrate nella conferenza stampa nazionale che si terrà prossimamente a Roma. “Sbottonandosi” più del dovuto ha comunque anticipato progetti relativi al “Teatro Continuo”, al “Cretto di Gibellina”, a Perugia 2019 e ad un lavoro di ricerca coordinato dal prof. Corà per la catalogazione delle opere del maestro “molto vicina alla totalità”.