Disponibilità al confronto, ma il progetto è di far rimanere al cementificio di Spoleto soltanto una trentina di lavoratori, mentre per gli altri – una quarantacinquina – l’offerta è di un posto in un altro degli stabilimenti Colacem in Italia. Non sono emerse grandi novità, rispetto a quanto annunciato la scorsa settimana ai sindacati, durante il tavolo di crisi convocato questa mattina in Regione in merito allo stabilimento ex Cementir di Sant’Angelo in Mercole.
Un incontro a cui erano presenti i rappresentanti di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e le Rsu, il dirigente della Regione Luigi Rossetti, il sindaco di Spoleto Umberto de Augustinis accompagnato da Rosario Murro ed i rappresentanti del gruppo Colacem.
“I vertici aziendali – spiega Nicola Bravuzzi della Feneal Uil – hanno ricordato qual è la situazione di crisi del settore e che quindi non ci sono le condizioni per riaccendere il forno. L’unica possibilità per lo stabilimento di Spoleto è il centro di macinazione, con una previsione di circa 30 persone impiegate”.
Con la disattivazione dell’area a caldo, avvenuta ormai tre mesi fa, a Sant’Angelo in Mercole sono attive solo le lavorazioni a freddo, legate all’attività della cava. Un’attività che da piano industriale prevede appunto meno della metà dei lavoratori attualmente in forze all’ex Cementir. Per i circa 45 dipendenti in esubero a Spoleto, Colacem ha manifestato la disponibilità a riassorbirli negli altri stabilimenti in Italia. Ma per gli operai spoletini in questione, praticamente tutti padri di famiglia, il rischio è di finire fino a Varese. “L’azienda si è detta disponibile a mettere in campo un piccolo supporto economico temporaneo – commenta Brauzzi – ma è chiaro che non è una soluzione praticabile per chi ha famiglia ed un mutuo alle spalle. Come Feneal Uil apprezziamo la disponibilità al confronto da parte della Colacem, ma insieme agli altri sindacati auspichiamo che su possa arrivare ad un piano industriale migliore, salvaguardando più posti di lavoro possibili”.
Il tavolo dovrebbe tornare a riunirsi tra un paio di settimane e per quella data, quindi, sindacati ed istituzioni locali auspicano che l’organico ipotizzato per il cementificio spoletino possa essere rivisto al rialzo.
Sull’incontro interviene anche il presidente facente funzione della Regione Umbria, Fabio Paparelli (nella foto fuori dallo stabilimento): “Ritengo di significativa importanza che oggi si sia dato avvio ad un impegnativo e complesso percorso che deve avere come obiettivo la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle prospettive industriali dello stabilimento Cementir di Spoleto”.
In esito alla articolata discussione circa le prospettive dell’azienda, che si inserisce in un contesto come quello di Spoleto caratterizzato da situazioni di crisi e dall’appartenenza all’area del cratere sismico, e del settore, – evidenzia la Regione – le parti hanno condiviso la proposta di aggiornamento del tavolo in attesa della formalizzazione da parte dell’azienda di un piano industriale di dettaglio rispetto alle prospettive operative dello stabilimento di Spoleto.