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CELLULE STAMINALI EMBRIONALI : L'UDC CHIEDE MORATORIA SUGLI STUDI

“La Giunta regionale chieda al Governo di adoperarsi a promuovere, presso le sedi europee, una moratoria che consenta di sospendere per un congruo periodo di anni la distruzione di embrioni umani a fini di ricerca, consentendo nel frattempo ai laboratori e agli scienziati del settore di poter usare le circa 400 linee cellulari staminali embrionali umane certificate, già esistenti, senza dover interrompere gli studi già avanzati”.E' quanto chiede, in una mozione, il capogruppo dell'Udc Enrico Sebastiani ricordando, in premessa, “il positivo impegno da parte delle istituzioni nazionali e regionali per una moratoria finalizzata a sospendere in ogni parte del mondo la pena di morte, sulla base del principio assoluto del diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale, e dell'uguaglianza e dignità di tutti gli esseri umani, in ogni momento e condizione della loro esistenza”.L'esponente del centrodestra sottolinea che “il Comitato nazionale di bioetica è pervenuto unanimemente a riconoscere il dovere morale di trattare l'embrione umano, sin dalla fecondazione, secondo i criteri di rispetto e tutela che si devono adottare nei confronti degli individui umani a cui si attribuisce comunemente la caratteristica di persone, insistendo sul fatto – fa notare – che anche coloro che esitano a riconoscere l'identità personale dell'embrione fin dalla fecondazione, affermano il dovere di trattare l'embrione come dotato di identità personale fin dalla fecondazione riconoscendo che l'embrione ha diritto di essere trattato come una persona.”Due recenti studi tra di loro indipendenti, – evidenzia Sebastiani – ma pienamente convergenti, uno dello scienziato giapponese Shinya Yamanaka e uno dello scienziato statunitense James Thompson, hanno rivoluzionato il settore della ricerca sulle cellule staminali, aprendo prospettive di ricerca totalmente nuove. In base ai loro studi, infatti, – spiega – oggi è possibile riprogrammare cellule dell'organismo umano per ottenere cellule staminali pluripotenti, di enorme interesse scientifico senza dover in nessun modo distruggere embrioni umani. Fino ad oggi, – aggiunge – nonostante i considerevoli investimenti economici in tutto il mondo, nessuna cellula staminale embrionale umana è stata prodotta con la tecnica della clonazione, oltre al fatto che proprio la virtù principale di queste cellule, la totipotenza, le rende difficili da controllare e propense a generare tumori”.Sebastiani ricorda anche che “Ian Wilmut, lo scienziato scozzese ‘padre' della pecora ‘Dolly', ha deciso di abbandonare le sue ricerche sulla clonazione e la sperimentazione sugli embrioni umani, nonostante le considerevoli risorse messe a sua disposizione e le autorizzazioni ricevute dal suo Governo. Già da alcuni anni – osseva – gli scienziati italiani hanno ottenuto brillanti risultati sul piano scientifico e sulle relative applicazioni cliniche utilizzando cellule staminali adulte, diventando leader indiscussi in questo campo. Alla luce dei nuovi sviluppi scientifici, – conclude – i finanziamenti dei progetti di ricerca sulle cellule staminali embrionali umane risultano pertanto inutili ponendo anche seri problemi di natura etica perché comportano la distruzione di vite umane”.