(Ja. Brug.) – Il Sindaco di Spoleto Daniele Benedetti non si è affidato a giri di parole per condannare la recente interrogazione di Wolfgang Bernelli in Consiglio Comunale, in cui il consigliere del PDL avanzava perplessità sulle autorizzazioni e sulla natura delle attività che si svolgono nella macelleria/moschea di Viale Martiri della Resistenza, luogo di aggregazione e di culto di un folto gruppo di immigrati islamici residenti a Spoleto.
Durante la conferenza stampa che ha illustrato il progetto di crescita dello sportello interculturale di Spoleto tramite una sinergia tra Comune e Banca Popolare, in cui si è parlato di immigrazione come opportunità e risorsa economico-sociale per il territorio, il sindaco ha sottolineato la facile demagogia che troppo spesso viene fatta su questo argomento. “Non si scherza su temi come l’immigrazione – ha sentenziato Bendetti – per avere un po’ di visibilità. Le accuse lanciate sono veramente di bassissimo livello”. Per di più, poco prima della conferenza stampa, il sindaco ha confidato di essere stato contattato telefonicamente dal Ministero dell’Interno, che ha chiesto spiegazioni sulla natura delle supposizioni di Bernelli. Effettivamente, le frasi contenute nel testo evidenziano, non molto velatamente, un certo grado di allarmismo. Ecco i passaggi più significativi dell’interrogazione, quelli dove il consigliere si rivolge a Sindaco e Giunta per sapere:
“Se l'Autorità Comunale di Spoleto si è limitata a concedere l'autorizzazione, nell'ambito dei suoi poteri all'esercizio della predetta moschea e/o luogo di culto di Via Martiri della Resistenza, semplicemente seguendo una prassi politico-culturale, o se ha ritenuto di provvedere in tal senso nell'esclusivo interesse di tutta la comunità popolare Spoletina da Ella amministrata”.
“Se la stessa Autorità Comunale abbia in seguito vigilato così come deve accadere anche nei confronti dei pubblici esercizi, sulla regolarità delle attività presumibilmente svolte, in particolare sull'eventuale diffusione di proclami ostili al modello di convivenza liberale sancito dalle leggi vigenti, ovvero ancora in possibile contrasto con l'Ordine Pubblico e la Sicurezza Pubblica, se non addirittura implicanti forme di discriminazione culturale o religiosa, nonché sulla compatibilità della struttura suesposta, anche alla luce delle sue finalità aggregative, con l'igiene, la sicurezza e l'incolumità pubbliche”.
“Se le Autorità di Polizia Municipale o di Pubblica Sicurezza abbiano segnalato fenomeni di natura contravvenzionale, di disturbo della quiete o dell'igiene pubblica, ovvero ancora obiettivi ostacoli alla vita libera ed ordinata della cittadinanza Spoletina in prossimità o a causa del predetto centro islamico, o comunque prodotti da suoi frequentatori in ragione della loro presenza sul posto”.
L’interrogazione si chiude con la richiesta all’autorità comunale di Spoleto di procedere a doverosi accertamenti, per verificare se “in seguito alla valutazione dei suesposti quesiti ed ai doverosi accertamenti conseguenti, l'Autorità Comunale di Spoleto ritenga o meno sussistenti delle cause oggettive, anche di opportunità, che giustifichino un provvedimento di chiusura, in tutto o in parte, della predetta struttura ed alla conseguente limitazione delle attività svoltesi”.
Benedetti, dunque, non se l’è proprio sentita di far passare sotto silenzio le provocatorie argomentazioni di Bernelli. Oltre a stigmatizzarle con decisione, il sindaco ha anche pubblicamente ringraziato le associazioni interculturali per non aver risposto alle provocazioni – nonostante ne avessero avuto pieni diritti – e per aver continuato il proprio lavoro in nome della promozione del pluralismo culturale, etnico e religioso.