Le parole del Questore Antonio Sbordone, "L’articolata macchina della sicurezza ha funzionato senza comprimere le naturali abitudini della cittadinanza"
“L’articolata macchina della sicurezza ha funzionato senza comprimere le naturali abitudini della cittadinanza e la legittima aspettativa dei fedeli a prendere parte alla ricorrenza della celebrazione”.
Sono queste le parole con le quali il Questore della provincia di Perugia, dr. Antonio Sbordone, all’indomani dello straordinario week end che ha visto la presenza nel nostro territorio del Santo Padre, Papa Francesco I, e del Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte, tira le somme.
La visita del Santo Padre, di portata storica e di rilievo internazionale avvenuta in un contesto interno ed esterno complicato e estremamente delicato, si è svolta in clima tipicamente “francescano” e raccolto, pur nella garanzia della massima sicurezza per l’Altissima Personalità.
Assisi ha poi accolto il Presidente del Consiglio, intervenuto per le solenni celebrazioni del Patrono d’Italia, San Francesco, unitamente a numerose alte personalità, anche di Governo, in un’atmosfera coinvolgente e vivace ma composta; le parole del Presidente sono state accompagnate dall’ordinato flusso di pellegrini che, nel rispetto della normativa anti covid-19, hanno potuto, senza soluzione di continuità, visitare entrambe le Basiliche per rendere omaggio al Santo Patrono.
Gli scenari di intervento
Gli scenari dei delicati eventi, così come poi si sono realizzati, erano stati approfonditi in precedenza in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Sig. Prefetto della Provincia di Perugia, dr. Armando Gradone, da cui sono scaturite linee guida, successivamente concretizzate attraverso Tavoli Tecnici del Questore, in costanti ed approfonditi servizi informativi e di prevenzione, nonché di vigilanza, di ordine e di sicurezza pubblica messi in atto nei giorni antecedenti l’evento e protratti, con il massimo livello di attenzione, in tutte le fasi delle visite e delle celebrazioni.
“Obiettivo prioritario – sottolinea il Questore – è stato quello di realizzare un modello operativo di estrema garanzia di sicurezza a 360° per le Personalità, per i cittadini e per i pellegrini intervenuti, senza compromettere la serenità e il senso più alto della celebrazione della ricorrenza del Patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi”.
Alla Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza, con l’eccellente contributo delle Unità Cinofile, del Team Artificieri, degli uomini del Reparto Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine Umbria – Marche, della Polizia Stradale, delle UOPI-Unità Operative di Primo Intervento della Polizia di Stato, delle SOS-Squadre Operative di Supporto dell’Arma dei Carabinieri, dei Tiratori Scelti e dei Reparti Scorte, va il merito di aver realizzato un servizio presente ed efficace ma discreto e, a fronte di ciò, il Questore ringrazia ufficialmente tutti i responsabili delle varie Forze intervenute sottolineando:
“ha fatto la differenza l’alta professionalità dimostrata e l’elevato senso di squadra, vero impulso che ha permesso di gestire in perfetta sintonia un evento di così elevata sensibilità”.
Gli aneddoti
Due aneddoti di umano sentimento hanno invece contraddistinto la giornata di domenica.
Il primo, quello della presenza improvvisa di due giovani novelli sposi che, in abito da cerimonia, esprimevano il desiderio di poter fare degli scatti fotografici nell’incantevole palcoscenico dell’area circostante la Basilica di Assisi. Desiderio questo, nel rispetto delle procedure di sicurezza, accontentato con la felicità della giovane coppia.
Il secondo invece ha riguardato una signora di 94 anni disabile che, accompagnata dal proprio figlio si trovava nell’urgenza di dover lasciare la struttura ricettiva dove dimorava. Vista la delicatezza della situazione anche in questo caso, nel rispetto dei parametri di sicurezza, è stata garantita una piccola assistenza da parte di agenti che hanno reso possibile esaudire la richiesta della donna.