La Città di Spoleto si appresta a celebrare la solennità del Santo patrono, il giovane martire Ponziano.
Giovedì 14 gennaio 2021 nella basilica Cattedrale di Spoleto ci saranno due Messe: alle 9.00 e quella solenne presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo alle ore 11.30. Quest’ultima sarà trasmessa in diretta nei canali social della Diocesi (Facebook: SpoletoNorcia; YouTube: Archidiocesi Spoleto Norcia).
Nel pomeriggio alle 16.30, sempre in Cattedrale, mons. Boccardo presiederà i Secondi Vespri (diretta nei social diocesani). Quest’anno, a causa delle restrizioni per evitare il diffondersi del Coronavirus, non si terrà la tradizionale processione fino alla Basilica dedicata al Santo. L’Arcivescovo riporterà la reliquia del martire a bordo di un’automobile, percorrendo le stesse vie della processione.
«Questa particolare processione – afferma mons. Boccardo – vuole comunque essere una grande intercessione a S. Ponziano. Secondo la tradizione locale, infatti, il martire è invocato come protettore contro il terremoto. Ed oggi – prosegue il Presule – noi gli chiediamo di difendere la Città di Spoleto e tutta l’Archidiocesi anche dall’assalto del Coronavirus».
Si invitano le persone che vivono nelle vie dove passerà l’automezzo con la reliquia di S. Ponziano ad affacciarsi alle finestre delle proprie abitazioni, senza scendere in strada.
Il Museo diocesano propone un nuovo appuntamento on line dell’iniziativa “IncontraArti oltre l’immagine”: venerdì 8 gennaio alle ore 17.00 sui canali social della Diocesi e del Museo (Facebook: SpoletoNorcia; Duomo di Spoleto – Complesso Monumentale; YouTube: Archidiocesi Spoleto Norcia) Vittoria Garibaldi, direttore tecnico-scientifico del laboratorio di diagnostica per i beni culturali di Spoleto e coordinatore di ICOM Umbria, già Soprintendente ai Beni Storici e Artistici dell’Umbria e Direttore Regionale per i Beni Culturali dell’Umbria e Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, illustrerà le opere del Maestro di Cesi, “allievo” di Giotto, conservate nel Museo diocesano di Spoleto.
«Giotto – afferma la Garibaldi – arriva in Umbria negli anni ’90 del 1200 e lascia un segno indelebile. È un pittore rivoluzionario, cambia tutto, si allontana dalla tradizione bizantina e porta numerosissime novità. Ma è anche un imprenditore: tutti corrono nei suoi cantieri per vedere chi è questo personaggio.
Arrivano artisti sconosciuti di cui non sappiamo assolutamente nulla. Tra questi, uno lascia sicuramente un segno importante: si chiama “Maestro di Cesi”, ma questo non è il suo nome. Come per tutti gli altri, non conosciamo il suo vero nome, non sappiamo quando è nato né quando è morto, non sappiamo da dove proviene. Ma è sicuramente un artista intrigante e poliedrico».
Le opere del “Maestro di Cesi” che illustrerà la Garibaldi sono: Madonna con Bambino, tempera su tavola, proveniente dalla chiesa di S. Giovanni evangelista a Vallo di Nera; Cristo crocefisso, tempera su tavola, proveniente dalla chiesa di S. Domenico in Spoleto; Santa Cristina, tempera su tavola, proveniente dalla chiesa di Santa Cristina in Caso di Sant’Anatolia di Narco; Cristo in gloria e Santi, tempera su tavola, proveniente dalla chiesa di Santa Maria in Ponte di Cerreto di Spoleto.