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Celebrata la Festa della Famiglia, oltre 1300 partecipanti- Soddisfatto l’arcivescovo Boccardo

«Veramente una grande sorpresa vedere tanta gente alla Festa della Famiglia; speravamo che tutto andasse bene, ma il Signore ci ha veramente stupito. I segni di apprezzamento e ringraziamento si moltiplicano. Vuol dire che con questa iniziativa abbiamo colto nel segno e, probabilmente, risposto ad una attesa di molte famiglie, desiderose di parole di speranza». È il commento dell’arcivescovo Renato Boccardo dopo la giornata di domenica 28 aprile che la Chiesa di Spoleto-Norcia ha dedicato alla famiglia. Oltre 1300 persone – più di 500 nuclei familiari iscritti – hanno partecipato ai vari momenti previsti a Spoleto in Piazza Garibaldi: i numeri trovano conferma nei 1051 pasti distribuiti e nel significativo numero di famiglie spoletine che sono rientrate nelle proprie case per il pranzo. Oltre 100 i volontari (giovani, operatori Caritas, personale della Curia) che hanno garantito il regolare svolgimento delle attività.

Accoglienza. La giornata è iniziata con l’accoglienza delle famiglie nell’Infopoint allestito nei pressi del monumento a Garibaldi: a ognuna è stato consegnato uno zainetto rosso con stampato il logo della giornata e contenente materiale informativo; a ogni singola persona, inoltre, è stato dato un braccialetto ricordo della manifestazione. Gli animatori della cooperativa sociale “Pepita” hanno avviato le attività della festa facendo cantare e mimare ai presenti, piccoli e grandi, la seguente frase: “Corri c’è una grande festa, siamo qui con te; scorri, segui il tuo cuore, più contento sarai”. Poi, è salito sul palco l’arcivescovo Boccardo. «È davvero bello – ha detto – vedervi in tanti. Siamo in questa Piazza, la più frequentata della città di Spoleto, per dire che vale la pena fare famiglia. E non sono io a dirlo, ma voi, con la vostra presenza, la vostra generosità, la vostra apertura alla vita. Grazie: siete una grande ricchezza e noi siamo orgogliosi di voi». Anche il sindaco di Spoleto, Daniele Benedetti, ha salutato i presenti, sottolineando come per la società sia fondamentale tornare a mettere al centro la famiglia. Elena ed Aldo Rabellino, della comunità Chemin Neuf, hanno proposto alle famiglie riunite in Piazza un grande abbraccio per dire “crediamo nella famiglia”.
Visita agli stand. Intorno alle 10.30 i bambini sono andati al “Giardino dello Sport” con gli animatori della “Pepita”. Gli adulti, invece, hanno visitato i tre stand informativi in Piazza: “Famiglia ed educazione” con gli operatori del “Centro La Famiglia”, primo consultorio familiare sorto nella città di Roma; “Famiglia ed accoglienza” con gli operatori dei servizi sociali interzona che fornivano informazioni sull’affido e l’adozione; “Famiglia e difficoltà” con una equipe della Casa della Tenerezza di Perugia, luogo di accompagnamento per coppie in difficoltà (separati, divorziati). Al termine della giornata i responsabili degli stand si sono detti ampiamente soddisfatti.
Catechesi. Alle 11.30 in quattro luoghi diversi, con altrettanti relatori, si è tenuta una catechesi sul tema della giornata “Famiglia: speranza e futuro”. Alla “Sala Antonelli” del priorato di S. Gregorio i coniugi Elena ed Aldo Rabellino della Comunità Chemin Neuf hanno sottolineato come «ci voglia del coraggio per indicare oggi la famiglia come segno di speranza e di futuro, in un periodo storico in cui la cultura e la società fanno di tutto per screditarla e per convincerci che è una realtà in crisi. Viviamo in un tempo che ha bisogno di sperare, non tanto per evadere dalla realtà, ma per trovare o ritrovare la strada della vita. E la famiglia è il luogo della speranza in quanto comunità di persone, servizio alla vita, partecipazione allo sviluppo della società e partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa». Alla “Sala della Resurrezione” del Centro giovanile diocesano mons. Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico della Diocesi di Roma, ha sottolineato come le famiglie sono chiamate a trasmettere ai figli cose grandi, senza preoccuparsi di riuscirci necessariamente. Nella chiesa di S. Gregorio mons. Giuseppe Anfossi, vescovo emerito di Aosta, già presidente della commissione episcopale della famiglia della Conferenza episcopale italiana, ha detto con forza alle coppie presenti: «Siete una grande risorsa». Poi un paragone: «Se venite in Val D’Aosta e non siete colpiti dal panorama, non vi rimane nulla. Ugualmente nella famiglia: se non trasmettete con la vostra vita la bellezza del matrimonio non riuscirete mai a convincere i giovani a sposarsi». Nella chiesa di S. Domenico l’arcivescovo Boccardo ha invitato le famiglie presenti «a trovare più tempo per parlare tra di voi con semplicità, senza trasformare ogni punto di vista in un puntiglio, ogni divergenza in un litigio; un tempo per parlare, scambiare delle idee, riconoscere gli errori e chiedervi scusa, rallegrarvi del bene compiuto, un tempo per parlare passeggiando tranquillamente la domenica pomeriggio, senza fretta».
Festa in Piazza e avvio della marcia. Dopo aver condiviso il pranzo preparato dalla cooperativa “Sale in Zucca”, c’è stato un ulteriore momento di festa in Piazza con canti, balli, riflessioni e altro proposti ancora dalla “Pepita” e da Maurizio Fratamico del JoyMix Team. Alle 16.00 si è avviata la grande “marcia” verso la chiesa Cattedrale: canti e pensieri sulla famiglia hanno accompagnato la camminata; mamme, papà, figli, nonni, Vescovo e sacerdoti hanno formato un grande serpentone nelle vie del centro storico di Spoleto. «È stato davvero commovente – afferma mons. Boccardo – vedere tante famiglie camminare insieme, osservare i genitori spingere i passeggini o prendere in braccio i loro figli, ammirare i nonni prendersi cura dei nipotini».
Celebrazione eucaristica. Alle 17.30 è iniziata la celebrazione eucaristica in Duomo presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata da mons. Giuseppe Anfossi, vescovo emerito di Aosta, e da molti sacerdoti della Diocesi, giunti a far festa insieme alle “loro” famiglie. La Messa è stata animata nel canto dai membri di più cori parrocchiali della Diocesi. Il servizio all’altare è stato curato dal gruppo dei ministranti. Nell’omelia mons. Boccardo ha condiviso con le famiglie presenti, che riempivano la Cattedrale come nelle grandi celebrazioni tipo la festa del patrono S. Ponziano, tre pilastri scaturiti dalle Letture del giorno: la fede, la speranza e l’amore. «La famiglia – ha detto – è il luogo naturale per la trasmissione della fede. Genitori affidabili e credibili possono preparare il terreno affinché la fede trasmessa ai figli possa accogliere il dono di Dio. In famiglia – ha continuato – oltre a credere, s’impara anche a sperare, ad amare e a vincere ogni paura. Sperate insieme nelle vostre case! Non perdete mai la fiducia, potete contare sempre nella preghiera e nell’attenzione del Signore. Come Vescovo, busso alla vostra porta e vi chiedo di fare del Vangelo la regola fondamentale della vostra vita e fate della vostra vita una pagina di Vangelo. Abbiamo bisogno, anche qui nella nostra Diocesi, di queste pagine di Vangelo dove si possa leggere il messaggio dell’amore e della vita». Al termine della Messa c’è stato l’affidamento delle famiglie alla Madonna: una coppia di sposi con tre figli si è recata col Vescovo dinanzi alla Santissima Icone (per l’occasione sistemata nella zona dell’altare come accade per il 15 agosto) e ha letto l’atto di affidamento alla Vergine. Dopo la benedizione finale, un lungo applauso si è levato spontaneo: è stato il grazie delle famiglie al Vescovo, alla pastorale familiare, a tutti gli uffici della Curia per l’organizzazione di questa giornata.