Un brutto caso di animali maltrattati, in questi giorni, è venuto alla luce in un allevamento di cavalli a Gubbio. A lanciare l’allarme è stato il servizio veterinario dell’Asl che, durante un sopralluogo, si è trovato di fronte ad uno scenario davvero tremendo.
Nella struttura in cui venivano custoditi gli animali vi erano infatti due cavalli gravemente denutriti, in uno spazio che non consentiva loro di muoversi o di stendersi, pieno di feci e materiale di vario genere accumulato. Uno degli equini, inoltre, a causa di una ferita infetta e mai curata, è deceduto pochi giorni dopo l’intervento sul posto dell’Asl.
Ma nell’allevamento – come racconta il verbale dell’Asl – oltre ai cavalli erano presenti anche cani chiusi in recinti senza cucce e senza riparo contro le intemperie, alcuni di essi tra rifiuti, ferraglia e lamiere. Inevitabile è poi scattata la denuncia del proprietario, che finirà ora sotto processo (difeso dall’avvocato Rossano Monacelli) proprio con l’accusa di maltrattamento di animali.
“Una situazione inaccettabile che dimostra la totale mancanza di rispetto che alcuni allevatori hanno per gli animali” ha dichiarato Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection – Come si può arrivare al punto di ignorare così sofferenza e dolore di creature senzienti, negando loro un giaciglio dignitoso, un riparo da sole e pioggia e addirittura cibo e cure? Ancora oggi, nonostante i tanti casi di questo tipo che denunciamo ogni anno, mi sorprendo di tanta indifferenza e crudeltà”.
“Trattare in questo modo gli animali vuol dire non avere alcun rispetto per la vita – ha aggiunto Rosati – Si sarebbe portati a pensare che chi alleva animali sia portato a considerarli importanti ma la realtà ci dimostra sempre più spesso il contrario: un disprezzo inconcepibile per queste creature. Davanti a questi casi non possiamo restare a guardare e continueremo sempre a denunciare. Già trovo riprovevole allevare animali, di qualsiasi specie per trarne profitto ma se proprio si decide di farlo bisogna almeno garantire che vivano in maniera dignitosa”.