Saranno riassorbiti da un’altra azienda i 7 lavoratori spoletini della società siciliana Team Network finora impegnati nella cava di Santo Chiodo, chiusa da un mese dopo l’acquisizione del cementificio Cemitaly (gruppo Italcementil – ex Cementir) da parte della Colacem. La novità è emersa nelle ultime ore con le rassicurazioni fornite dal gruppo cementiero eugubino che pur non avvalendosi più della Team Network si è impegnata a far riassorbire le maestranze spoletine da una terza società con cui collabora.
Intanto la cava di Santo Chiodo rimane chiusa, in attesa delle autorizzazioni necessarie alla nuova proprietà per la sua riapertura. Ad intervenire sul punto, fornendo alcuni chiarimenti sul sito estrattivo di Santo Chiodo e quello di San Martino, è il Comune di Spoleto.
“Nessun ritardo nel trasferimento amministrativo dalla vecchia alla nuova proprietà può essere riferito all’Amministrazione” spiega l’assessore all’urbanistica Francesco Flavoni.
Nel dettaglio, il trasferimento dell’autorizzazione alla nuova proprietà per le attività estrattive – il sub ingresso specificato nell’art. 9 della L.R. 2/2000 – è effettuato dal Comune sulla base dei documenti amministrativi che deve presentare il subentrante, ai sensi delle norme regolamentari del R.R. 3/2005. Sempre in riferimento alla stessa legge regionale, occorre che la ditta subentrante presenti delle fideiussioni che al Comune non sono pervenute.
“Seguiamo con estrema attenzione tutto lo sviluppo della vicenda anche per le ricadute occupazionali – aggiunge l’assessore Flavoni – e gli uffici tecnici sono a disposizione affinché i dovuti passaggi si compiano con la maggiore celerità possibile”.