Foligno

E il cattolico Ronconi ‘bacchetta’ il Vescovo di Foligno

In politica si sa, può succedere di tutto: alle scorse elezioni amministrative Maurizio Ronconi, ex Senatore della Repubblica eletto nelle fila del centrodestra e poi onorevole di spicco dell’Udc aveva sostenuto l’ex Pci Nando Mismetti.

Più che un ‘matrimonio’ una convivenza burrascosa, fatto sta che l’ingresso nella coalizione mismettiana dei ronconiani, determinò in qualche modo l’abbandono della sinistra cosiddetta radicale rappresentata da Elisabetta Piccolotti, anche se Rifondazione Comunista rimase tra i supporter pur non riuscendo ad eleggere nessun rappresentante in Consiglio comunale.

Nella prima fase della legislatura restò fuori anche il Movimento per Foligno, poi a seguito di un ricorso con tanto di riconteggio, lo scranno del piddino Luca Foglietta venne attribuito al centrista Lorenzo Schiarea. Il sindaco cercò di ‘tamponare’ assegnando al giovane capogruppo la delega ai Fondi Europei ed alla Partecipazione, ora riconsegnate dal dissidente Schiarea a sancire al definitiva separazione.

Ma l’altra ‘stranezza politica’ è che spetta proprio al cattolico ex democristiano Maurizio Ronconi attaccare il Vescovo Monsignor Gualtiero Sigismondi che a sua volta era intervenuto ‘a difesa’ dell’ex comunista Mismetti…

“E’ il caso, forse, di rassicurare il vescovo di Foligno che in comune non è in atto alcun regolamento di conti. Sono procedimenti questi che non appartengono alla storia e al metodo dei cattolici democratici e moderati del Movimento per Foligno. E’ di tutta evidenza che il vescovo di Foligno è stato male informato– scrive Maurizio Ronconi in una nota stampa – sul bilancio e sulle situazioni amministrative di Foligno. Al Vescovo ricordiamo che il Movimento per Foligno da ben un anno ha chiesto una verifica di maggioranza non ottenendo alcuna risposta,  che a causa di un bilancio a dir poco fallimentare, i dipendenti della Fils, partecipata dal Comune, rischiano il posto di lavoro, non sa che la questione dell’area dell’ex zuccherificio rischia di provocare uno tsunami alle finanze del comune con gravissime ripercussioni sulle famiglie di Foligno,  che  l’ospedale di Foligno rischia un grave declassamento , che l’Afam offre un supporto economico alla amministrazione comunale a dir poco risibile, che il centro storico sopravvive a se stesso solo grazie a movide e sagre paesane, che decine di aziende vivono momenti difficilissimi senza che l’amministrazione comunale abbia proposto un progetto di sostegno, che langue la necessaria progettualità che possa garantire un futuro dignitoso alla città.

Sono questi, e non altri, i motivi della legittima richiesta da parte del Movimento per Foligno e di altri consapevoli consiglieri di maggioranza di una verifica politico programmatica di metà mandato, la preoccupazione seria di corrispondere al mandato degli elettori e non certo quello di difendere o conquistare poltrone da sempre occupate da coloro che il vescovo sembra difendere. Ci è stato risposto come se avessimo procurato un delitto di lesa maestà.

Vorrei infine rassicurare il vescovo di Foligno che il Movimento per Foligno ha sempre giocato a carte scoperte, mai con gli infingimenti o le false promesse che, è sotto gli occhi di tutti, sono invece di altri.

Ed infine – conclude Ronconi – la rassicurazione più forte: i cattolici democratici e moderati del Movimento per Foligno  si impegnano in politica così come insegnò Sturzo, in modo laico: a noi i fanti, ad altri i santi”.