Castiglione, Renzi ai suoi nemici "vi ribecco tutti" e sull'Umbria "turismo per ripartire" - Tuttoggi.info

Castiglione, Renzi ai suoi nemici “vi ribecco tutti” e sull’Umbria “turismo per ripartire”

Sara Minciaroni

Castiglione, Renzi ai suoi nemici “vi ribecco tutti” e sull’Umbria “turismo per ripartire”

Dell'Umbria, che Renzi definisce “meravigliosa” dice che ha avuto “una performance turistica straordinaria in questo ultimo periodo”
Dom, 10/09/2017 - 22:17

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Dell’Umbria, che Renzi definisce “meravigliosa” dice che ha avuto “una performance turistica straordinaria in questo ultimo periodo”. Impossibile però, per l’ex premier, che nelle zone terremotate arrivò quando era ancora il capo dell’esecutivo, non lanciare un appello, l’ennesimo ad aiutare le terre umbre devastate dal sisma: “Dobbiamo aiutare tutti le zone colpite, invito tutti gli italiani a visitare questi territori perché il futuro ci unisce”. Intervistato dal direttore de La Nazione, Francesco Carrassi, Renzi arriva a Castiglione del Lago con 45 minuti di ritardo accolto dal segretario regionale Giacomo Leonelli e da tutti i livelli del partito (in prima fila la presidente della Regione Catiuscia Marini) e la gente lo attende anche all’aperto perché per il maltempo la location alternativa è meno capiente.

L’intervista spazia su tanti temi del nazionale. “Tra me e Gentiloni c’è rapporto di squadra, sono otto mesi che aspettano tutti un nostro litigio ma noi non litighiamo, e lavoriamo insieme per l’Italia“. Così Matteo Renzi, oggi pomeriggio alla festa regionale umbra del Pd risponde alla domanda più strettamente legata al partito e la governo. “Gentiloni  – ha aggiunto – è stato un ministro degli esteri straordinario in un momento delicato, adesso sta facendo molto bene“.

Sull’economia

Nei prossimi anni la proposta del ‘Back to Maastricht’ la prenderanno in considerazione tutti quelli che governeranno ma, non adesso, non in questa legge di bilancio e, voglio sottolineare, che non c’è nessuna polemica con il ministro Padoan”. Così Renzi ha illustrato la sua idea di riportare il deficit al 2,9%. “In questi anni – ha aggiunto – piano piano si sono ridotte le tasse e se adesso che le aziende ripartono gli diamo la botta, si può fare davvero la differenza e si possono ridurre le tasse fino a 40 miliardi nei prossimi anni”.

Sugli errori del suo mandato da Presidente del Consiglio

Tra le cose fatte al governo di quelle che più mi hanno lasciato l’amaro in bocca c’è la scuola, perché abbiamo messo 7 miliardi e 800 milioni e siamo riusciti a far arrabbiare tutti, e ci vuole talento per dare tutti questi soldi e far arrabbiare tutti, ma se si vuole dare un futuro al Paese serve ripartire dall’educazione”. Renzi ha poi parlato di altri “autogol” fatti mentre era al governo, “in cima – ha detto – c’è sicuramente il referendum, poi la scuola e la comunicazione”.

Sulla legge elettorale

A parte il sorteggio, che non è un metodo molto democratico, le abbiamo proposte tutte”.  “Abbiamo dato la disponibilità a fare tutto e ci hanno sempre detto di no – ha aggiunto – allora, è tempo che facciano una proposta seria altrimenti stanno solo prendendo in giro gli italiani“.

Sui nemici

Vedere la discesa dal carro è stato fantastico, la riconoscenza non è un sentimento che fa parte della politica ma non mi preoccupo, ho sorriso, non ero arrabbiato e ho pensato ‘prima o poi vi ribecco tutti”. Così Matteo Renzi, parlando dei momenti successivi alla sconfitta del referendum del 4 dicembre scorso. Renzi ha spiegato che “ripartire è stato possibile grazie all’affetto del popolo, quell’affetto che spesso i giornali non vedono e che invece è stato tangibile con tutte quelle persone che mi dicevano che non avevo il diritto di decidere per loro e che, se andando alle primarie avessi vinto, avrei avuto l’obbligo di restare. Mi sarei sentito vigliacco – ha concluso – se avessi pensato solo ai fatti miei”.

Su Berlusconi

Io non ho mai odiato Berlusconi, non lo voto, lo considero un avversario, lo voglio sconfiggere ma, ancora adesso se mi chiedessero se è importante fare le riforme con Berlusconi, io direi di si”. Poi, del patto del Nazzareno, ha aggiunto: “L’ accordo lo ha rotto Berlusconi dopo la telefonata con D’Alema, telefonata che nessuno ha smentito”.

E sul futuro del Paese

L’Italia non è paese finito, ce la può fare e lo dico pensando a quello che è successo in queste ore, lo dico con profonda commozione per le famiglie delle vittime di Livorno”.  “L’Italia – ha concluso – deve trovare la forza per andare avanti e non fermarsi”.

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