La scelta dem di domenica non convince gli esponenti del Carroccio, che pretendono una figura più super partes per guidare l'Assemblea cittadina
L’Unione comunale del Pd di Castiglione del Lago ha scelto come proprio segretario Alessio Meloni, 44enne insegnante di Scienze motorie, già assessore con Batino e oggi presidente del Consiglio comunale.
La Lega: si dimetta da presidente
Una carica, questa, che secondo la Lega deve lasciare alla luce del nuovo incarico nel Pd. Questa almeno l’idea dei consiglieri della Lega di Castiglione del Lago Paolo Terrosi e Lorenzo Nardelli, che argomentano: “Le due funzioni entrano infatti in conflitto con quanto previsto dall’art. 28 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, il quale recita: ‘Il
Presidente rappresenta e presiede il consiglio comunale, esercitando le
sue attribuzioni con imparzialità ed equità’. Requisiti di imparzialità
ed equità che ad oggi non possono essere garantiti dal nuovo incarico
acquisito di segretario locale del Pd”.
I consiglieri del gruppo della Lega dichiarano di non sentirsi più tutelati “da una figura istituzionale che dovrebbe essere sopra le parti e garantire con
il suo ruolo quella neutralità politica essenziale all’esplicamento
delle funzioni ad essa assegnate”.
Per questo chiedono le dimissioni di Meloni “perché impossibilitato a garantire l’imparzialità che tale ruolo comporta”.
La relazione di Meloni segretario Pd
Di tutt’altro parere Meloni e il partito che lo sostiene. In un passo del documento per la sua candidatura a segretario lo stesso Meloni, infatti, scriveva: “Il ruolo che attualmente ricopro di Presidente
del Consiglio comunale di Castiglione del Lago potrà essermi di grande
aiuto per la missione che mi pongo di armonizzazione, inclusione e
coesione del nostro pensiero e del tessuto politico di riferimento”.
“Ovviamente un pensiero politico – è la reazione dei consiglieri leghisti – che non appartiene a tutti i membri del Consiglio comunale che dovrebbe rappresentare, che pretendono dal loro presidente terzietà e correttezza
istituzionale”.