Non si era mai arreso al terremoto ed all’immobilismo delle istituzioni, non si era mai voluto allontanare volontariamente dalla sua Castelluccio. E dal suo paese, devastato dal terremoto del 24 agosto 2016 e con il colpo di grazia poi del 26 e del 30 ottobre, si era infatti separato solo per brevi periodi. Anche a costo di dormire in macchina, o in un camper senza corrente nonostante ne avesse bisogno per il respiratore che era costretto ad utilizzare per vivere. Augusto Coccia, 60 anni, si è spento questa mattina, dopo che nelle ultime settimane si era dovuto allontanare da Castelluccio viste le sue precarie condizioni di salute.
Ha lottato come un leone Augusto, utilizzando anche l’arma della tecnologia. Grazie a Facebook documentava la difficile situazione di Castelluccio di Norcia, prima le tende che non arrivavano, dopo il 24 agosto; poi quando sono volate. La temperatura polare, l’assenza di locali temporanei dove poter passare la giornata dopo aver passato la notte in macchina. Poi le sue serate passate insieme ai giovani dell’Esercito, mandati a presidiare il paese fantasma.
Quindi l’allontanamento coatto, con l’evacuazione di Castelluccio, ed il ritorno, con una casa su ruote pur se non prevista dalle istituzioni. Finalmente aveva ottenuto la possibilità di un allaccio della corrente, in attesa di una Sae e poi della ricostruzione del suo paese, a cui purtroppo non assisterà mai. L’estate scorsa era stato presente in prima linea in piazza, a promuovere la sua azienda agricola, “Lu Stazzu”, ed i prodotti della sua terra. Fino alla chiusura della strada provinciale e quindi all’impossibilità per quasi tutti di salire alla frazione a 1400 metri di quota. Non per lui, che aveva continuato a stare lassù; a metà gennaio aveva documentato la sua presenza a Castelluccio tra la neve insieme ad altri temerari.
Non aveva peli sulla lingua Augusto Coccia. Non le mandava a dire alle istituzioni, per i ritardi relativi al tetto dei Sibillini, dove le strutture emergenziali e le delocalizzazioni arriveranno forse soltanto questa estate. Emblematico il suo commento ad un candidato alle vicine elezioni politiche: “io nella schedina scriverò Castelluccio“. Oggi lo piange l’intera comunità di Norcia, ma anche i tantissimi che lo hanno conosciuto attraverso la sua battaglia per Castelluccio.
“Questa mattina – scrive il presidente della Comunanza agraria Roberto Pasqua – è per tutti noi un doloroso risveglio. La nostra comunità perde un compaesano che tanto ha dato a Castelluccio, a questa terra, a tutti noi. Un protagonista assoluto della vita sociale, imprenditoriale e vivo interprete dell’autentica tradizione Castellucciana. Un combattente che non si è mai arreso, in tutte le battaglie, e che ha sempre portato alta la bandiera della nostra frazione. È una perdita che ci fa sentire molto più poveri e che ci lascia un grande vuoto dentro. Se ne va un pezzo di storia di Castelluccio. Il nostro pensiero in questo triste giorno va alla sua famiglia, cui siamo vicini e rivolgiamo un grande abbraccio a nome di tutta la comunità, con la promessa che ci faremo vivi interpreti delle sue grida e delle sue battaglie. Caro Augusto, il tuo volto e la tua storia sono scolpiti nel cuore di tutti noi, nelle strade e nelle vie del nostro Castelluccio. Fai buon viaggio nostro guerriero”.