A Castelluccio di Norcia la fioritura entra nel suo culmine. E migliaia di persone stanno invadendo in questi giorni Pian Grande e Pian Perduto, tra polemiche e una grande boccata di ossigeno per le attività economiche di quello che rimane del piccolo paese terremotato.
Il caos, però, lo si è vissuto domenica 28 giugno. Veramente troppo l’afflusso di veicoli nella zona, che nonostante i parcheggi appositamente realizzati dalla Comunanza agraria di Castelluccio proprio in occasione della fioritura, hanno infranto in molti casi i divieti.
Ma a peggiorare la situazione c’è il cantiere (fermo da anni) sul versante Norcia, che ha provocato chilometri e chilometri di fila. Tanto che c’è chi alla fine ha rinunciato a raggiungere il Pian Grande e se ne è tornato a casa. Qualche disagio – ma non paragonabile – anche sul versante Castelsantangelo sul Nera, dopo che proprio sabato è stata riaperta la strada provinciale.
L’afflusso di veicoli (non solo auto, moto e camper ma anche autobus) è stato peggiorato da un tratto di strada provinciale di Castelluccio ancora a senso unico alternato. Con code chilometriche soprattutto in alcuni orari.
Il punto cruciale è un semaforo situato poco più a valle della rotatoria allo svincolo tra Ascoli Piceno, Castelluccio e Norcia. Un senso unico alternato in un tratto di strada danneggiato dal sisma del 2016 e su cui ancora non si è intervenuti. Un intervento che, a sentire i bene informati, avrebbe un costo piuttosto irrisorio ma che non è stato ricompreso sui lavori fatti dalla Provincia di Perugia (che in questi anni ha ripristinato i vari tratti della sp 477).
Sulla problematica interviene anche il consigliere regionale Vincenzo Bianconi. “Il restringimento di carreggiata ed il semaforo sono lì dal sisma 2016 – ricorda – e continuano a danneggiare gravemente non solo la regolare viabilità per gli abitanti ma a compromettere in maniera irreparabile anche il flusso di visitatori diretti in uno dei luoghi più suggestivi della nostra regione, in un periodo di altissima stagione come quello della fioritura”.
Per Bianconi “non possiamo permetterci il lusso, dopo 4 anni di crisi post-terremoto e un lungo inverno di stop delle attività legate all’emergenza Covid19, di scoraggiare quanti scelgono raggiungere l’Altopiano di Castelluccio. Per questo ho presentato alla Giunta regionale un’interrogazione urgente, perchè monitori quanto sta accadendo in quel tratto di strada e impedisca che scene come quelle di domenica scorsa possano ripetersi di nuovo. Nell’atto ispettivo ho anche chiesto che si possa estendere, per tutto il periodo estivo, l’orario di apertura della Galleria che collega l’Umbria alle Marche dalle 22 alle 23.30 e che si consenta il passaggio dei pullman”.
Al di là del semaforo che crea lunghe code, nel fine settimana (più la giornata di lunedì 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma e dunque festivo per i capitolini) si è registrato un afflusso record di gente curiosa di salire a Castelluccio per la fioritura. Con il risultato che c’è chi ha impiegato addirittura ore per attraversare il Pian Grande e raggiungere il centro abitato, visto il traffico pressoché fermo. Né i due spazi attrezzati per la sosta sono riusciti a contenere il flusso di visitatori.
Dunque molte auto sono state parcheggiate lungo la strada provinciale e perfino all’interno del centro abitato, nonostante l’ordinanza di divieto emessa dal Comune di Norcia. Completamente prese d’assalto le attività economiche della zona nel fine settimana, ma anche nella giornata di lunedì. E perfino nella giornata odierna, a vedere la webcam del Comune di Norcia che immortala il centro del paese, i visitatori a Castelluccio per la fioritura sono tantissimi.
Il culmine dello spettacolo di fiori (che in realtà sono erbe infestanti che invadono i campi di lenticchia) lo si dovrebbe raggiungere il prossimo fine settimana (4-5 luglio 2020). In questi giorni, infatti, sui piani di Castelluccio si possono già apprezzare tutti i principali colori che caratterizzano la fioritura.
Ma insieme ai turisti arrivano anche le polemiche su chi, per fare fotografie, calpesta senza ritegno le coltivazioni. Eppure i tanti cartelli di divieto dovrebbero spingere piuttosto le persone a camminare sui sentieri presenti. Ma così non è, tra la rabbia dei castellucciani ma anche delle tante altre persone rispettose della natura.
E anche quest’anno, insieme al maxi afflusso di veicoli, torna il dibattito pure sull’accessibilità di Castelluccio per la fioritura. C’è chi è favorevole alle aree di sosta temporanee attrezzate (che sono a pagamento soltanto il sabato e la domenica e nei festivi), dotate anche di bagni chimici. E chi invece vorrebbe contingentare gli accessi, limitarli a navette (come è accaduto 3 anni fa, subito dopo il terremoto) o anche prevedere un accesso all’area dei Piani di Castelluccio soltanto a pagamento.
In molti, poi, polemizzano contro la presenza di camper. Il nulla osta dell’ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini alla Comunanza agraria di Castelluccio di Norcia comunque prevede che dei 760 stalli autorizzati, non più di un terzo sia destinato agli autocaravan. Non solo: i camper possono usufruire del parcheggio dal lunedì al giovedì soltanto in orari diurno mentre dal venerdì alla domenica anche di notte, ma non per più di 48 ore di seguito (con un costo di 10 euro al giorno nei week end).
Contro la decisione, però, insorge l’Ancc (associazione nazionale coordinamento camperisti). Che citando Tuttoggi.info, commenta: “Ecco un provvedimento per NON il turismo: impediscono la sosta notturna alle autocaravan nei giorni “morti” che sono dal lunedì al giovedì. I nostri consulenti giuridici chiederanno subito copia del provvedimento”.
Intanto il Comune di Norcia quantifica in qualche modo l’afflusso di veicoli che domenica si è diretto verso Castelluccio per la fioritura. Un dato importante ma che va comunque preso con le molle visto che c’è anche chi ha transitato lungo la strada monitorata per raggiungere Ascoli Piceno e il mare (e viceversa). E che non tiene conto di chi dalle Marche ha raggiunto il tetto dei Sibillini.
Intorno a Norcia, infatti, sono stati installati 5 varchi elettronici di videosorveglianza, che hanno rilevato nella giornata di domenica 28 giugno ben 26.299 diversi veicoli, all’incirca una metà in entrata e l’altra in uscita. I varchi sono installati lungo la SS685 “Tre Valli”, nei pressi del Mattatoio e in viale della Stazione (zona Cimitero); lungo la SP 476, nei pressi di Forchetta di Ancarano; in località Misciano e un’altra sulla strada comunale della Dogana, da Norcia in direzione Castelluccio.
“Dal varco installato nei pressi del Cimitero ad esempio – dice l’assessore comunale Giuseppina Perla – sono transitate da Norcia verso Castelluccio 6360 vetture, con picco tra le ore 9 e le 12, e ne sono rientrate 7013, con picco tra le 16 e le 20. Di queste l’88% sono automobili, il 6,8% moto e il resto altre vetture”. Dati che comunque non tengono conto dei veicoli che hanno raggiunto Castelluccio per la fioritura provenienti dalla Salaria e da Castel Sant’Angelo sul Nera. Ma nemmeno, come detto, di chi è transitato in quel tratto di strada e non era diretto alla frazione montana.
I dati, comunque, saranno utilissimi – osserva Perla – alle forze di polizia per avere maggiore contezza dei volumi di traffico che transiteranno a Norcia e che raggiungeranno Castelluccio nei prossimi giorni, quando la fioritura raggiungerà il suo culmine “e che il Comune non può certo gestire con la sola polizia locale”.
Ma il grande flusso di visitatori a Norcia e le sue frazioni viene visto comunque in modo molto positivo dall’amministrazione comunale.
“Questi dati incoraggianti che danno un grande respiro a tutto il territorio e alle attività commerciali, – evidenzia il sindaco Nicola Alemanno – confermano che Norcia rappresenta e rappresenterà, in particolare in questa estate post Covid, un’importante meta turistica”.
E il primo cittadino illustra anche ipotesi innovative per l’accessibilità della zona, compreso Castelluccio. “La ricostruzione – dice – deve rappresentare un momento importante anche per pensare e realizzare tutta una serie di servizi che effettivamente mancano, dalla mobilità lenta alla cremagliera, che contribuiranno a ridurre la mole di traffico e al contempo implementeranno l’accoglienza e l’attrattiva ecosostenibile per un luogo di evasione psico fisica ricercato ed ambito da tantissima gente”.