In tanti, fedeli del Santuario e di altre parrocchie della città e del comprensorio, hanno raccolto l’appello del Vescovo monsignor Domenico Cancian a partecipare alla messa in riparazione del furto sacrilego di due coroncine bagnate in oro risalenti al 14° secolo collocate sopra la testa della statua della Madonna che, con ogni probabilità, sono state trafugate fra Natale e Capodanno.
Questa mattina, alla funzione religiosa, presieduta dal vescovo e dai frati Cappuccini, padre Giuseppe Rosati, padre Luigi e padre Ghonsalo, i numerosi fedeli hanno ascoltato con partecipazione l’omelia del vescovo che ha condannato con decisione il brutto gesto e lanciato un ulteriore appello-monito ai ladri che hanno sottratto alla comunità religiosa e alla città due simboli di grande significato e devozione.
Rubare, sottrarre qualcosa che appartiene ad altri è un reato ed è un gesto grave al numero sette dei comandamenti. E’ ancora più grave però, come è avvenuto per le due coroncine del Santuario, quando si tratta di un furto sacrilego. Oggi siamo qui in tanti tutti insieme per riparare a questo gesto, chiedere perdono a Dio e alla Madonna
Il vescovo poi senza mezzi termini si è rivolto ai ladri dall’altare: “si può ottenere il perdono restituendo quello che è stato sottratto ai Frati Cappuccini che da oltre venti anni con cura e dedizione si occupano di questo Santuario, un luogo sacro di grande splendore che richiama fedeli in preghiera da tutta Italia. Quelle due coroncine devono tornare al loro posto – ha proseguito Cancian che ha concluso la messa con la benedizione solenne e l’invito a reagire ed invocato la protezione alla Madonna”.