Cronaca

Castel Ritaldi, aggiungi un posto a tavola, a destra | Foto | Ok debito fuori bilancio

Più che il Paese delle fiabe, Castel Ritaldi rischia di divenire il Paese della commedia, come la celebre “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini.

Che, con l’ultimo consiglio comunale, ci potrebbe stare tutta: il problema comunque non è tanto aggiungere una poltrona nell’assise, ma trovare (e pagare) muratori e falegnami in grado di soddisfare la legittima, seppur bizzarra, richiesta avanzata da Cives, lista civica in quota al centrosinistra anche se non v’è certezza di sapere quali partiti la appoggiano con precisione.

Ma andiamo con ordine ricordando, solo per una più immediata comprensione dei fatti, che il piccolo comune da 5 anni è retto da una lista civica di centrodestra, riconfermata a giugno scorso con quasi il 60% delle preferenze, dopo oltre 70 anni di giunte di sinistra o del fu pentapartito .

Dal plauso a Cives all’idea della Finlandia

In apertura dei lavori il presidente del Consiglio comunale, Claudio Bernacchia, nel ricordare il mese dedicato alla Donna, cita l’avvenuta illuminazione di rosso del Castello nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, e ringrazia le associazioni “Donne Laura” e “Cives” per le iniziative tenute presso la biblioteca.

Agli assessori Veronica Benedetti e Pietro Manna illustrare l’idea progettuale di presentare in Finlandia il premio “Paese delle fiabe”, vista la partecipazione di una scuola di questo Paese al recente concorso. Comunicazione che non sfugge al consigliere di opposizione Ugolini, uscito sconfitto dalle urne quale candidato sindaco, che plaude “alla manifestazione all’estero, mi permetto di sapere se nella delegazione è prevista la minoranza come di solito si fa”.

La speranza è che le spese quanto meno di viaggio (se non anche di alloggio), ovvio per entrambi gli schieramenti, non ricadano sui cittadini.

Sia come sia, la prima seduta consiliare post voto regionale sembra scivolare prima serena, forse anche in virtù che il csx della neo governatrice Proietti ha saputo recuperare rispetto a quattro mesi raggiungendo un buon 46,7% (601) di preferenze, poco sotto alla uscente Tesei che ne ha ottente solo 42 in più (643, 49,9%).

LO STREAMING DEL CONSIGLIO

Poi dice che uno si butta a sinistra…

Ma quella della serenità dell’aula è stata solo una chimera. È lo stesso Ugolini ad avanzare una richiesta che, per quanto legittima, rischia di mettere in imbarazzo in un sol colpo, quasi 30 anni di storia della sinistra-centrosinistra locale.

Partendo nientepopodimenoche dalla “rivoluzione francese fino alle odierne aule parlamentari”, Ugolini, già ragioniere capo del comune Castel Ritaldi, e pertanto tra i vertici del management almeno degli ultimi anni, evidenzia come i membri dell’opposizione non siedano alla sinistra del presidente del consiglio bensì alla sua destra. “Chiedo che alla prossima volta (convocazione del consiglio, n.d.r.) le collocazioni siano poste sulla giusta posizione geografica…come era un tempo”.

E qui Garinei e Giovannini avrebbero di che scriverne, potendosi sbizzarrire fino alla satira.

Perché l’emiciclo esterno, realizzato almeno da venti anni (non è stato possibile appurare la data esatta di realizzazione), non è un semicerchio perfetto! E buona notte a Euclide, padre della geometria “con dimostrazione”, legata più di quanto si creda all’altra invenzione greca della democrazia politica.

Ma torniamo a Castel Ritaldi che si ritrova, caso forse unico al mondo, ad avere realizzato l’assetto del proprio parlamento “sbilanciato” sin dalla nascita, a sinistra, manco avesse governato il Pcus bolscevico.

Chi ha appaltato, progettato, collaudato e pagato quei lavori, ha di fatto avallato che il semicerchio esterno fosse più ampio grande alla sinistra della presidenza e più piccolo alla sua destra. Eppure lo spazio per un semicerchio perfetto, omogeneo, non mancava e non manca neanche oggi.

In pratica alla sinistra si contano (tolte le poltrone centrali per sindaco, presidente e segretario comunale, quando non partecipa anche il vice segretario) 4 poltrone nell’emiciclo esterno e 4 in quello interno (8); alla destra ve ne sono 3 all’esterno e 3 all’interno (6, sei) come dimostra la foto qui sotto.

Per questo motivo nel 2019, alla vittoria della sindaca Sabatini, la coalizione di cdx dal dopoguerra (chi vince ottiene 8 consiglieri più il sindaco, a chi perde vanno 4 scranni), si decise di “spostare” la maggioranza laddove poteva trovare completamente posto cioè…a sinistra. Da far tornare in mente la celebre battuta di Totò “…poi dice che uno si butta a sinistra”.

A non migliorare la situazione, il fatto che lo spazio sotto i banchi è diviso da separatori in legno che non consentono neanche di avvicinare le poltrone.

Una situazione che Ugolini non può non conoscere avendo vissuto l’intera vita professionale nel palazzo e, da 5 mesi, neanche le altre componenti di Cives (Celli, Erbaioli, Ginevri e Ugolini) che continuano a voler stare in 4 nello spazio riservato a 3 poltrone, quando ne rimangono libere le altre 3 dell’emiciclo interno.

Certo, se siamo arrivati sulla Luna, si potrà pur prevedere dei lavori per riportare piena parità tra le coalizioni, con buona pace del diritto e pure della geometria. Molto meno per i contribuenti. Ai tempi della rivoluzione francese, giusto per ricordarla, avrebbero saputo come risolvere la situazione.

La comunicazione che nasconde l’interrogazione

Ma è la seconda comunicazione a mandare in tilt la seduta, quando l’opposizione intende tornare sulla notizia della aggressione che si sarebbe verificata nel tardo pomeriggio di domenica 17 novembre, nel piazzale antistante il seggio elettorale.

Una notizia rimbalzata sui quotidiani il lunedì mattina, con l’annuncio della sindaca di procedere per le vie legali, e che ha visto nello stesso pomeriggio la smentita della presunta autrice del gesto (la cui identità era rimasta fin lì sconosciuta) con una nota mandata ai quotidiani e pubblicata sul proprio profilo personale (e da qui condivisa una ventina di volte).

Cives per la cronaca era già intervenuto sulla vicenda con ben due comunicati stampa, il primo dei quali a dir poco singolare quando si afferma: “vorremmo, ad esempio capire, come mai la sindaca non abbia chiesto l’immediato intervento delle forze di polizia come sempre presenti al seggio della scuola Parini durante le operazioni di voto”. Come facciano Ugolini & Co. a sapere se il sindaco si è o meno rivolto alle forze dell’ordine è un mistero che sarà chiarito nelle aule giudiziarie, alle quali le due donne si sono ormai rivolte.

La Sindaca, in collegamento da remoto, si è limitata a dichiarare che si “tratta di un fatto personale” e che non ritiene “quella del consiglio comunale la sede opportuna per parlarne”.

Ugolini insiste, prova ad affondare perché si apra il dibattito (confondendo le “comunicazioni” con gli atti ispettivi), commenta che la solidarietà arriverà “quando conosceremo la verità dei fatti” e arriva a chiedere un “consiglio comunale aperto con alcuni personaggi che sono stati coinvolti in questa vicenda”.

Frasi e atteggiamenti che fanno inalberare il ben poco diplomatico vice sindaco Tinelli, richiamato all’ordine dal presidente Bernacchia che a questo punto toglie la parola ai presenti. L’opposizione per protesta abbandona l’aula pur essendo l’ordine del giorno denso di argomenti.

Quel regolamento che ricorda l’emiciclo imperfetto

Per Bernacchia comunque si preannuncia un inverno di lavoro se vorrà mettere mano al Regolamento del consiglio che necessita di un bel po’ di ritocchi, sempre che si abbia a cuore la democrazia e la par condicio. Perché a guardare quello in vigore, approvato a gennaio 2019, allo scadere del secondo mandato di Andrea Reali, alla voce comunicazioni, queste spettano al solo Sindaco. Leggiamo l’art. 33 “…il sindaco effettua eventuali comunicazioni proprie e della Giunta sull’attività del Comune e su fatti ed avvenimenti di particolare interesse per la comunità…un consigliere per ciascun gruppo può effettuare comunicazioni su argomenti compresi tra quelli“ fatti dal sindaco.

E anche su questo Castel Ritaldi rischia di stabilire un record. Perché in ogni dove, a cominciare dalla vicina Spoleto, le comunicazioni spettano ad ogni consigliere che voglia portare a conoscenza di un fatto di particolare interesse della collettività, la giunta e la stessa assise. Alla Giunta poi decidere se rispondere o meno a quanto riferito. Che ci riesca l’attuale maggioranza a dare degna rappresentatività ai consiglieri?

Il debito fuori bilancio e la nomina di Tinelli al CAL

La pratica più spinosa all’ordine del giorno era il debito fuori bilancio cui il Comune di Castel Ritaldi dovrà far fronte a seguito della recente sentenza del Tribunale di Spoleto passata in giudicato in merito ad un incidente occorso nell’ottobre 2013 quando l’autobotte della ditta incaricata dei lavori del nuovo parcheggio a La Bruna e allargamento della strada di accesso, a causa del cedimento del bordo stradale, si ribaltava abbattendo con il suo carico in cemento il muro di contenimento. Un danno quantificato in ca. 20 mila euro che, a quanto si legge nella relazione depositata dalla sindaca, vennero affidati alla ditta stessa chiamata poi in giudizio per le spese senza “valutare una opzione differente da quella giudiziale”, forse opportuna visti gli orientamenti giurisprudenzali che tendono a riconoscere la responsabilità da custodia del committente-proprietario anche in ipotesi di appalti pubblici. Il danno, a quanto pare di capire, sarebbe stato liquidato dalle 2 compagnie assicuratrici. La causa è andata avanti e il Tribunale “con sentenza 247/2024 dichiarava la nullità dell’atto di citazione condannando il Comune al pagamento delle spese processuali sostenute dalle parti” per circa 7mila euro.  Alla maggioranza, senza contraddittorio, non è rimasto che approvare al proposta.

Il consiglio comunale di Castel Ritaldi ha infine provveduto a nominare Ezio Tinelli tra i componenti elettivi del Consiglio delle autonomie locali (CAL).

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