Arriva il giudizio della terza sezione della Cassazione a confermare il proscioglimento dell’ex sindaco di Magione, Massimo Alunni Proietti, di 12 ex consiglieri comunali e di alcuni tecnici che erano accusati di abuso in atti d’ufficio in relazione alla costruzione di alcune villette in un’area boscosa di San Feliciano. La loro estraneità agli addebiti già dichiarata dal gup di Perugia diventa quindi definitiva.
Quell’atto con cui nel 2009 è stata disposta la variante al piano regolatore che ha permesso di costruire numerose villette tra Magione, San Feliciano e Rovarro, era quindi regolare, come hanno sempre sostenuto gli avvocati della difesa Luciano Ghirga, Alessandro Vesi e Francesco Falcinelli. Quindi per i componenti del consiglio Alunni Proietti, Babucci, Chiappini, Contini, Fumanti, Miccio, Montanelli, Muzzatti, Novello, Orsini, Pignattini, Riboloni e Taborchi gli allora segretario comunale e responsabile dell’area urbanistica Lepore e Tancetti, e il tecnico progettista del Piano regolatore approvato nell’aprile di quell’anno, Vergoni, si chiude oggi una vicenda durata 6 anni.
La decisione del giudice era stata impugnata dalla procura del capoluogo umbro. I difensori dell’ex sindaco e degli altri indagati, gli avvocati Luciano Ghirga e Francesco Falcinelli, avevano invece chiesto la conferma del proscioglimento. Tesi, quella dei legali, accolta dalla Cassazione che ha stabilito l’estraneità agli addebiti degli indagati.
L’indagine era stata avviata nel 2008 in seguito a un esposto di un’associazione ambientalista. L’ipotesi era che una violazione della normativa relativa alle zone boscate avesse favorito i proprietari delle villette. Tesi ritenuta infondata dal gup e ora dalla Cassazione.