Categorie: Economia & Lavoro Perugia

Cassa integrazione in Umbria, i dati di dicembre 2011 e gennaio 2012 nell'analisi della Uil

Il Cuore verde d’Italia, tra dicembre 2011 e gennaio 2012, ha accusato un aumento della cassa integrazione pari al 45,7%. E questo mentre la media nazionale ha fatto segnare un -26,7%. A incidere è stato soprattutto il ruolo negativo ricoperto dalla provincia di Terni, che si è addirittura piazzata al settimo posto tra le province con la maggiore crescita delle ore autorizzate. I dati, rilevati dall’ufficio politiche territoriali della Uil, sono allarmanti: a gennaio 2012 i lavoratori umbri interessati dagli ammortizzatori sociali sono 7.458, contro i 5.120 di dicembre 2011 (+2.338 unità). Come anticipato, l’andamento peggiore lo ha accusato la provincia di Terni, dove la cassa integrazione nell’arco dei due mesi presi in esame è cresciuta del 141,9%. Più lieve – ma sempre in controtendenza rispetto alla media nazionale – l’aumento registrato nel Perugino: +31,8%. Nel particolare, il rapporto Uil ha rilevato come a livello regionale la cassa ordinaria sia aumentata del 65,6% (da 381mila a 631mila ore concesse), la straordinaria del 6,1% (da 208mila a 222mila ore), quella in deroga del 48% (da 280mila a 415mila ore). “Quanto messo in evidenza dal rapporto – commenta Claudio Bendini, segretario regionale Uil – è allarmante. L’Umbria è tra le regioni più in difficoltà, con una crisi strutturale che non risparmia alcun settore. E questo minaccia di allargare ancora di più la forbice esistente tra il Pil pro capite umbro e quello medio nazionale. Urgono quelle riforme che, da tempo annunciate, non sono ancora state messe in campo, vedi ad esempio quelle relative a Sviluppumbria e Gepafin, così da garantire crescita, sviluppo e sostegno all’economia reale. Il timore è che i recenti fatti di cronaca che hanno sconquassato il quadro politico regionale rappresentino un nuovo ostacolo sul percorso delle riforme, che già si presentava in salita. A livello nazionale, il rapporto sottolinea come a gennaio 2012 le ore autorizzate sono state tra le più basse dall’inizio della crisi, il che segnala la sostenibilità del sistema degli ammortizzatori sociali. Così come la minor richiesta, rispetto a dicembre 2011, delle ore di cassa integrazione ordinaria (-9,5%), straordinaria (-34,7%) ed il costante calo, ormai da settembre, di cassa in deroga (-33% rispetto a dicembre) potrebbero indicare sia un non allargamento del bacino delle imprese colpite dalla crisi, sia la tenuta del sistema delle piccole imprese. Non può sottovalutarsi – sempre Bendini – la conferma di un trend che vede costantemente in calo delle numero delle ore mensili di cassa integrazione autorizzate in Italia. Prima di considerare questo un elemento strutturale si dovrà verificare se una parte dei lavoratori coinvolti stia scivolando verso la disoccupazione ed anche la possibile decrescita del Pil e, se così fosse, le risposte non potranno che partire dal tema della crescita e del sostegno all’economia reale. Tema, questo, forse più decisivo della stessa riforma del mercato del lavoro”.