Perugia

Caso Yakunin, bloccata la scarcerazione del magnate di Antognolla: “Deluso, ma fiducioso”

In un giorno, Andrey Yakunin, il magnate russo – con passaporto britannico – proprietario di Antognolla ha visto aprirsi e subito richiudersi le porte del carcere norvegese dove si trova per aver pilotato un drone ricreativo.

La Corte d’Appello di Haalogaland aveva infatti deciso per il suo rilascio, ritenendo che pilotare un drone ricreativo in Norvegia non fosse reato. Ma nello stesso giorno una sentenza successiva ha deciso di non interrompere la detenzione in attesa di una revisione del caso da parte della Corte Suprema, su istanza della pubblica accusa.

Una decisione che ha sorpreso Andrey Yakunin e il suo team legale, composto da John Christian Elden, Bernt Heiberg e Jens Bernhard Herstad. Gli avvocati commentano: “Come ci aspettavamo, la Corte d’Appello ha convenuto che non esisteva una base legale per la detenzione di Andrey Yakunin. La Corte ha concordato con il team di difesa legale che far volare un drone da diporto in Norvegia non è illegale. Il signor Yakunin non ha commesso alcun reato penale”.

John Christian Elden di Elden Advokatfirma afferma: “Sono molto soddisfatto del fatto che la Corte d’Appello abbia deciso che non è stata violata alcuna legge e che quindi la detenzione di Andrey Yakunin non può essere prolungata. Secondo la decisione della Corte, non è un reato che i russi facciano volare i droni da diporto in Norvegia. Pertanto, Andrey Yakunin non può essere sospettato di alcun reato e dovrebbe essere rilasciato immediatamente”.

 Il team di difesa legale di Yakunin ha chiesto la sospensione della sentenza della Corte d’Appello in modo che Yakunin possa essere rilasciato immediatamente.

Yakunin: “Deluso, ma fiducioso se il mio caso dovesse andare a processo”

Queste le parole di Andrey Yakunin: “Sono deluso dal fatto che l’accusa abbia impugnato la decisione della Corte d’Appello. Ho fatto del mio meglio per assistere la polizia nelle sue indagini. Ho dimostrato tutto il mio impegno, la mia fiducia e il mio rispetto per il sistema giudiziario norvegese. Se il mio caso dovesse andare a processo, sono fiducioso che la mia innocenza sarà evidente per la Corte e che io e il mio team legale dimostreremo al di là di ogni dubbio che mi stavo semplicemente godendo la mia vacanza in Norvegia e che far volare un drone da diporto non è un reato”.

Il magnate russo era stato arrestato perché sorpreso a far volare un drone mentre si trovava in vacanza nelle isole Svalbard. In Norvegia, a seguito della guerra in Ucraina, è vietato il sorvolo di ogni aeromobile russo. Yakunin ha sempre spiegato che non si trattava di un drone spia, ma di un mezzo per fare riprese naturalistiche, una delle sue grandi passioni.