“Sembra un funerale. Ma noi siamo qui per una rinascita”. Così il direttore artistico del Terni Film Festival Arnaldo Casali ha commentato la serata di ieri: un vero e proprio omaggio alla fu Hollywood sul Nera.
Centro MultiMediale, studios di Papigno, Palazzo Primavera, Teatro Verdi: a parlarne, questa volta, non ternani frustrati, ma grandi nomi del cinema e della televisione, che si sono riuniti lunedì sera sul palco del Cityplex Politeama.
Dopo l’apertura con Sarah Maestri e il corto Il mondo fuori da qua girato in un orfanotrofio bielorusso, a cui ha dato forfait la Fondazione Aiutiamoli a vivere ai cui progetti il corto della celebre attrice luinese è legato, è stata la volta di Gaia De Laurentiis, Massimo De Lorenzo, Adelmo Togliani, Lucianna De Falco, Giulia Mombelli e Cristina Puccinelli, che hanno presentato il corto in concorso Stella Amore diretto dalla stessa Puccinelli.
Per una curiosa coincidenza, ognuno di loro aveva un ricordo di Terni come “Fabbrica dell’immagine”, a cominciare da De Laurentiis e De Falco, tornate in città 15 anni dopo le due stagioni del telefilm Sei forte maestro, interpretato – tra gli altri – da Gastone Moschin, al quale il festival ha reso omaggio sabato intitolandogli il premio per il Cinema in Umbria.
“E’ stata un’esperienza straordinaria – hanno detto le due attrici – qui a Terni abbiamo passato dei momenti meravigliosi, perché sul set si era creata un’atmosfera di grande amicizia. E’ un grande mistero il perché non sia mai stata prodotta una terza serie, ma se ci fosse la volontà di fare un seguito noi saremmo disponibili ed entusiasti”.
“Io stasera mi sono ritrovata addirittura nella stessa camera dello stesso albergo” ha aggiunto De Falco, che è in concorso anche con Il contagio, presentato dai registi e dal cast il 7 ottobre nel corso dell’anteprima del festival. “Tornare a Terni è stata davvero una grande emozione”.
Il telefilm, ha ricordato ancora De Laurentiis, è stato girato in gran parte nei teatri di posa del Centro Multimediale. “Una struttura fantastica”. Oggi utilizzata per i rilasci dei permessi della zona a traffico limitato, e in procinto di essere venduta dal Comune per chissà quale destinazione.
Massimo De Lorenzo, invece, che ha interpretato uno dei tre sceneggiatori di soap opera del telefilm culto Boris, ha ricordato divertito la serata dedicata al serial nel 2008 dal festival Cinema è/& lavoro, anch’esso defunto ormai da anni. La moglie Giulia Mombelli, da parte sua, ha raccontato di aver girato nel 2003 il film Il servo ungherese negli studios di Papigno, inaugurati da Roberto Benigni con La vita è bella e Pinocchio, chiusi ormai da più di dieci anni e oggetto di un contenzioso tra Cinecittà e il Comune di Terni.
A mettere la ciliegina sulla torta Adelmo Togliani, che vent’anni fa arrivò a Terni con lo spettacolo con cui debuttò: Naja di Angelo Longoni. “Ricordo bene quei momenti: era un teatro bellissimo”. Chiuso dal 2010 per inagibilità, il teatro comunale – inaugurato nel 1848 – da sette anni aspetta un progetto di restauro e recentemente il Comune ha annunciato l’intenzione di demolirlo.
E se diversi produttori presenti al festival hanno manifestato il desiderio di visitare gli studios di Papigno, ieri Armando Quaranta, tra i protagonisti del film Classe Z di Guido Chiesa, presentato a 450 studenti delle scuole superiori, ha ricordato uno spettacolo allestito anni fa a Palazzo Primavera, anch’esso oggi chiuso dal Comune.
Valentina Ghetti, anche lei tra i protagonisti di Classe Z, incontrando gli studenti ha invece commentato il caso Weinstein (nelle cui polemiche è stato recentemente coinvolto anche Fausto Brizzi): l’attrice e cabarettista resa celebre da Colorado café, dopo aver stigmatizzato la condizione di ricatto in cui si trovano molte donne sul luogo di lavoro, ha sottolineato le responsabilità delle donne che usano la sessualità come mezzo per fare carriera. “La verità è che questo disgustoso fenomeno sarà debellato solo se le donne rifiuteranno compromessi: ci vorrebbe un vero e proprio ‘sciopero del sesso’ negli uffici di registi, produttori e divi”.
Il Terni Film Festival prosegue oggi con una giornata dedicata al Kosovo (con il film serbo in concorso Enklave alle 17) e ai corridoi umanitari “Mediterranean Hope” organizzati da Chiesa Valdese e Comunità di Sant’Egidio per portare i profughi in Europa: la serata si aprirà alle 21.15 con Paolo Mancinelli che presenta il suo cortometraggio L’amore senza motivo mentre alle 21.30 è la volta di Marta Cosentino con Portami via. A chiudere la serata il documentario Immagine dal vero di Luciano Accomando.
Tutti i film possono essere votati sul sito www.popoliereligioni.com. Gli incontri e gli spettacoli vengono trasmessi in diretta sul profilo facebook di Popoli e Religioni – Terni Film Festival.