Nessuna minaccia o pericolo di sorta, anzi… I volantini ritrovati domenica 13 marzo, allo stadio “Città di Torino” di Umbertide, non sono che gli ultimi di una lunghissima serie. Da oltre 20 anni, infatti, questo inquietante e curioso fenomeno è una caratteristica “esclusiva” del centro-nord dell’Umbria ma nessuno, nemmeno i giornali, si è mai interessato ad esso in maniera approfondita. Noi di Tuttoggi lo abbiamo voluto fare e ne abbiamo parlato con il giornalista di Retesole Giampiero Tasso, che qualche anno fa si è occupato più volte del caso.
I numerosi volantini avvistati negli anni nei pressi di cimiteri, chiese, case abbandonate, e attaccati anche agli alberi, hanno da sempre lo stesso stile di impaginazione: tantissime frasi tutte attaccate fra loro ma distribuite con assoluta precisione, rigorosamente scritte nero su bianco e in stampatello. A cambiare, di volta in volta, sarebbero solo i contenuti delle “opere”, variabili, a quanto pare, in base a quelli che sono i temi e le paure attuali, spaziando dalle guerre alle eresie, fino ad arrivare all’apocalisse.
L’autore – L’autore di questi “farneticanti” manifesti non sarebbe che una sola persona, residente da una vita nel Comune di Assisi, dove tra l’altro è molto conosciuta. Come ci ha riferito Tasso questo individuo, ormai ultrasettantenne, è una persona oltremodo intelligente e con un gran bagaglio culturale, affetto da problemi di salute curati spesso in diverse strutture sanitarie. Questa sorta di “Will Hunting” locale sarebbe inoltre stato denunciato più e più volte dalla Polizia di Perugia e di Assisi, senza però mai essere stato sottoposto ad un qualsiasi provvedimento di giustizia, proprio a causa delle sue precarie condizioni psico-fisiche.
La “missione” – Essendo privo di patente, l’uomo sopperisce a questa mancanza prendendo i mezzi pubblici (treno e pullman), senza talvolta disdegnare l’autostop. Ed è proprio attraverso quest’ultimi, unitamente alla sua fama di instancabile camminatore, che gira per le varie zone della Regione ad attaccare i suoi messaggi, ritrovati soprattutto nei pressi di Bastia, San Gregorio di Assisi, Santa Maria degli Angeli, Valfabbrica, Gualdo Tadino, Perugia, Pietralunga e, da ultimo, anche a Umbertide, dove giustamente il fatto ha destato più di una perplessità. Anche il collega Tasso, in effetti, è rimasto sorpreso dal ritrovamento in Alto Tevere, ben lontano dall’abitazione dell’uomo, che si potrebbe ipotizzare aver percorso il sentiero francescano. Durante le sue missioni il ‘profeta’ bastiolo sarebbe comunque solito star via per giorni e giorni, marciando tra sentieri e mulattiere e dormendo dove capita.
Svelato l’arcano, dunque. I messaggi che tanto hanno spaventato gli abitanti di Umbertide (area nella quale i volantini profetici non erano ancora mai arrivati), immediatamente cavalcati da una parte della politica che dà sponda e fomento a paure e preoccupazioni dei cittadini sulla convivenza locale tra più religioni, non sono che il frutto di una sola persona, che a quanto pare, pur scrivendolo, non sembra avere nessun intento a distruggere l’umanità o attaccare qualsivoglia obiettivo sacro. Si potrebbe anche pensare, a questo punto, data la precisione, la cura, la mancanza di errori e la definizione della grafia, che l’autore di questi piccoli manifesti possa aver fatto un suo personale tentativo di opera itinerante, seguendo la linea delle scritte psichedeliche tanto care all’arte contemporanea degli anni ’60. Resta il fatto che tutti coloro che si imbattono in questi messaggi possono stare più che tranquilli, senza sentirsi minacciati.