Terni

‘Caso Terni’, Regione choc “Studio Neoconca non si farà più”

Nella mattina di oggi 24 luglio, come anticipato da Tuttoggi.info, si è svolto l’incontro relativo al ‘Caso Terni’ sulle vibrazioni che stanno mettendo a dura prova i cittadini residenti nella zona est della città. Al tavolo hanno preso parte il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, il vice Corridore, l’assessore Sergio Cardinali, Arpa, Usl, Università di Perugia col Dipartimento di Medicina per la parte Sanità, Regione, la Guardia Nazionale Ambientale e una delegazione del Comitato Prisciano Terni Est. Cominciamo col dire che l’ordinanza di limitazione alla produzione, come anticipato ieri, non verrà formalizzata perché Arvedi-Tapojarvi hanno già in autonomia deciso di sospendere l’attività notturna della triturazione per cercare una zona di equilibrio con l’amministrazione comunale ed evitare uno scontro frontale che non converrebbe a nessuno. Ma la vera notizia è un’altra.

Caso Terni, Usl va ‘a casaccio’: rilievi su vibrazioni tutti da rifare

La prima notizia è questa: il sopralluogo di Vigili del Fuoco e Usl in relazione all’eventuale impatto sanitario delle vibrazioni sulla salute dei cittadini deve essere rifatto, perché quello già svolto non sarebbe stato condotto con le dovute modalità, in particolare per quanto riguarda i rilievi effettuati dall’Usl, che sarebbero stati svolti in abitazioni non indicate come ‘critiche’ e in orari e momenti in cui i macchinari di Arvedi Ast non erano in funzione. Quindi si dovrà rifare tutto, nelle giuste case e con i macchinari in funzione, così come fortemente voluto dal sindaco Bandecchi.

Inquinamento Terni, Regione choc “Lo studio “Neoconca” non si farà più”

Questa è la vera notizia: lo studio “Neoconca” non si farà più. Al tavolo, come detto, era presente anche l’Università di Perugia, Dipartimento di Medicina, che inizierà uno studio epidemiologico (con una cordata di Regioni che hanno al loro interno dei SIN) sulla città di Terni che partirà a settembre e durerà 36 mesi. E lo studio “Neoconca”? Non si farà più. Eppure sul sito della Regione Umbria, l’assessore Luca Coletto dice che lo studio è stato: “Attivato per valutare l’incidenza di determinate patologie sulla popolazione residente, prevede la realizzazione di un approfondimento epidemiologico analitico finalizzato a stimare il rischio sanitario associato all’esposizione a inquinanti atmosferici per mettere in campo le politiche di prevenzione più appropriate. In sintesi attraverso il progetto si vuole attivare un percorso di sorveglianza della salute dei residenti, sia implementando le attività del registro tumori sia valutando in modo integrato diversi possibili determinanti di patologie cronico-degenerative, come neoplasie, malattie respiratorie ostruttive e cardiovascolari ischemiche. La Giunta Regionale (con la delibera n.1039 approvata l’11/10/2023), ha destinato al progetto “Neoconca”, la somma di 97 mila 600 euro”.

Secondo quanto riferito durante l’incontro di oggi lo studio “Neoconca” partirebbe da delle assunzioni errate e quindi non verrà svolto e sostituito da un altro studio che vedrà impegnate più Regioni con SIN. Sarebbe interessante ora capire anche che fine faranno quei 100mila euro stanziati, ma la cosa più grave, ovviamente, è che lo studio non si farà.

Studio Sentieri, eccesso di tumori terni

Lo studio epidemiologico in questione, cioè quello con altre Regioni per uniformare la conoscenza a livello nazionale dei Sin, è stato voluto per dare seguito alle indicazioni dello Studio Sentieri che, già dal 2011-2014 aveva messo in evidenza un eccesso di tumori nella zona di Terni, un anomalo eccesso di determinate patologie in relazione alle condizioni dell’ambiente e dell’inquinamento della conca ternana. Ci sono voluti 14-10 anni per svegliarsi e mettere a frutto quello che era già noto da tempo.

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