L’Università di Stranieri di Perugia prova a riorganizzarsi, con spostamenti d’ufficio per le persone coinvolte nel caso Suarez. Non la rettrice Grego Bolli e il direttore Olivieri (indagati anche per corruzione), che provano a serrare ancora una volta le fila, com’era stato per l’altra inchiesta condotta dalla guardia di finanza sui conti dell’Ateneo e sulle modalità di assunzione. Inchiesta da cui sono partite le intercettazioni che hanno portato la Procura di Perugia ad accendere i riflettori sull’esame di lingua del calciatore Suarez, definito dagli inquirenti “una farsa”.
Il malumore all’UniStra
Misure che però non placano il malcontento tra diversi docenti e tra gli studenti. Che non ci stanno a finire nel tritacarne con tutto l’Ateneo. E dei sindacati, ancora sul piede di guerra.
Quella che doveva essere un’opportunità promozionale di rilancio dell’Ateneo è diventata una Caporetto. Ed ora il timore è che il Centro accreditato per l’esame legato alle pratiche per la concessione delle cittadinanze venga di fatto commissariato.
Il ministro Manfredi: “Falle nel meccanismo”
Soprattutto dopo le parole del ministro dell’Università, Gaetano Manfredi. “L’episodio dell’esame di italiano del calciatore Suarez è stato increscioso” ha detto il ministro. Che soprattutto ha annunciato l’insediamento di una commissione per rivedere le procedure per le prove di italiano per gli stranieri che aspirano a diventare cittadini italiani. “Va fatto un monitoraggio – ha aggiunto il ministro – ci sono delle falle nel meccanismo a cui daremo una risposta rapida”.