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CASO SPECIALE: GASPARRI, INSULTI A SCHIOPPA E NAPOLITANO. “VOLGARE BANDITO”

È un Gasparri euforico quello che ieri sera, da Zengoni a Spoleto, ha presenziato alla cena organizzata dalla destra protagonista spoletina per i tradizionali auguri di Natale. Forse la sentenza del Tar che ha annullato la destituzione del generale Speciale, forse il “calore” dei tanti partecipanti alla luculliana cena anneista: fatto è che il parlamentare, commentando il caso Speciale, non ha risparmiato insulti al ministro dell’economia Padoa Schioppa e allo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un episodio che sta scuotendo, oltre alla tranquilla città del festival, la politica e l’opinione pubblica nazionale.

Ma il ‘caso’ Speciale deve star particolarmente a cuore a Gasparri, perchè, di riffa o di raffa, è lui a volerne parlare.

Berlusconi dice di voler tanto bene agli alleati… “Anche noi gliene vogliamo – dice alle telecamere di TO® -, a Natale poi si figuri se non vogliamo bene a Berlusconi. Gli vogliamo bene sempre; ma in politica bisogna fare degli accordi chiari, con regole chiare per essere uniti su un programma e su delle regole. Non è un problema di affetto ma di serietà degli intenti da proporre ai cittadini e sono certo che la chiarezza, insieme all'affetto, ci porteranno in un cammino comune per vincere e tornare al governo”. “Anche perchè questo governo è talmente disastroso, devastante, smentito nei suoi atti di arroganza. In queste ore il ministro Padoa Schioppa si è visto bocciare dal Tar il procedimento di rimozione del Comandante della Finanza. E il Tar aveva già in precedenza bocciato il procedimento di rimozione di Angelo Petroni dalla Rai”.

Poi l’affondo a suon di offesa: “possiamo dire che Padoa Schioppa è un volgare bandito che ha attentato alla Costituzione in concorso con il Presidente della Repubblica che, anche quale Capo delle Forze Armate, quando rimossero Speciale, disse che non aveva competenza in materia”. Una accusa senza precedenti quella nei confronti del Presidente della repubblica. Che c'entra l’attentato alla Costituzione con un atto amministrativo, Dio solo lo sa e, ovviamente, Gasparri. Anche i colleghi di partito, Franco Zaffini e Giampiero Panfili, che affiancano il parlamentare duranet l’intervista tv, restano stupiti da tanta aggressività verbale. Accennano un sorriso, forse più dettato dall’autorevolezza del loro rappresentante di partito, che da altro.

Ormai Gasparri è un treno in corsa. E di fermarsi non ne vuole sapere: “se un presidente della repubblica non impone, garantisce e tutela il rispetto delle regole, che cosa paghiamo a fare i corazzieri, gli orologiai che aggiustano gli orologi a cucù del Quirinale e tutto quello che ci costa quel palazzo dorato? Noi dobbiamo pensare all'Italia, trovare l'unità del centro destra per liberare il Paese dai banditi che occupano le stanze del potere!”

Chi guiderà la Casa delle Libertà o il centro destra? “Noi non abbiamo mai messo in discussione questo aspetto. Silvio Berlusconi è il capo del partito che nel 2006 ha preso il 24%, AN il 12%, l'UDC il 6%, la Lega un po' meno. Non abbiamo mai messo in discussione la leadership. Abbiamo semmai criticato Berlusconi per non aver voluto definire con regole chiare una federazione di partiti, una stanza di cooperazione laboriosa e unitaria. Questo è il problema, non pensiamo ad altre leadership, le leaderrship le scelgono gli elettori. Non ci sfugge il peso dei vari partiti; noi abbiamo un leader come Gianfranco Fini che certamente nel centro destra ha un prestigio, ha una forza elettorale rilevante”.

Il suo giudizio sulla finanziaria sarà ovviamente critico: può spiegarne però le ragioni? “Guardi, il solo fatto che la finanziaria sia stata presentata da Padoa Schioppa che è un bandito, uno che fa le rimozioni illegali di Petroni e di Speciale, bocciato dal TAR, non da me, che potrei non essere credibile perchè suo avversario, come può fare una legge finanziaria?”

Ma non è finita. Per meglio spiegare cosa pensa del ministro dell’Economia, Gasparri si avventura in un paragone di dubbio gusto: “uno stupratore, se gestisse una scuola per ragazzine, probabilmente potrebbe sottoporle a violenza. Padoa Schioppa che è il ministro dell’economia, al di là delle battute, che poi non sono tanto battute, ha portato insieme a Prodi la pressione fiscale al record nazionale di tutti i tempi: la finanziaria attuale non fa che confermare questa direzione. E poi continua a tagliare le risorse per la sicurezza. In Italia invece dei soldi per il poliziotto, per il carabiniere di quartiere abbiamo avuto l'indulto, cioè il criminale di quartiere. E quindi, alla fine, l'Italia è più insicura perchè governata male da un ministro che fa una pessima finanziaria in concorso con Prodi, l'intero governo e chi gliela approva in Parlamento. Noi non abbiamo questa colpa”.

(Carlo Ceraso)

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