Trasimeno

Caso Molini Fagioli, Salvini attiva il prefetto

I lavoratori della Molini Fagioli di Magione saranno davanti allo stabilimento questo pomeriggio (dalle 15 alle 18), per il presidio organizzato dalle organizzazioni sindacali. Castagne e vino per scaldarsi dal freddo, da offrire anche a coloro che vorranno affiancare i lavoratori nella loro battaglia per non perdere il posto di lavoro.

Sosteniamo con convinzione la mobilitazione – dichiara Michele Greco, segretario della Flai Cgil  – e ribadiamo che sarebbe davvero assurdo mettere a rischio 30 posti di lavoro per problemi di vicinato. Si trovi una soluzione subito“.

Sull’azienda magionese è intervenuto anche il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, rassicurando: “Siamo al fianco delle aziende e di chi ci lavora“. Il ministro dell’Interno chiama in causa Bruxelles: “Per questo vogliamo cambiare le assurde regole europee, ridurre tasse e burocrazia, frenare la delocalizzazione e incentivare gli investimenti in Italia. Le parole vanno accompagnate a fatti concreti, ed è con questo spirito che auspico una soluzione ragionevole per la Molini Fagioli di Magione, Perugia, che dà lavoro a più di venti famiglie e produce 230 tonnellate di farinacei al giorno“.

Salvini ripercorre così i problemi dell’azienda umbra: “Qual è il problema? Alcuni vicini, che abitano in case costruite quando il mulino era già in funzione, lamentano il troppo rumore, e il tribunale ha deciso di far ridurre l’attività da 24 a 10 ore al giorno. In questo modo l’azienda rischia di dover chiudere e delocalizzare. Risultato: famiglie senza lavoro e ripercussioni su tutto l’indotto regionale. In casi come questi, la Lega c’è. E c’è anche il nostro governo. Lunedì interverrà il prefetto di Perugia, che ho già fatto contattare. L’obiettivo è trovare una soluzione ragionevole per garantire la sopravvivenza di una bella azienda italiana. Non possiamo farci del male da soli”.

Una decisione, quella del tribunale di Perugia, che era stata definita assurda anche dal sindaco di Magione, Giacomo Chiodini.
Salvini promette che una soluzione sarà trovata ed ha preso in questo senso contatti con il prefetto di Perugia.
Il rumore è così forte da coprire il lavoro?”, si domanda il senatore leghista Luca Briziarelli. “Le campane – spiega Briziarelli – vanno sempre sentite tutte. Mi sembra impossibile che un’attività che lavora da 70 anni, prima ancora che intorno nascessero altri insediamenti, possa essere messa in crisi da un’ordinanza cautelare basata su una legge del 1948“.
E Briziarelli ha assicurato che parteciperà all’incontro pubblico di oggi, assicurando l’impegno del Governo a trovare una soluzione. “E’ una battaglia importante – dice ancora Briziarelli – che coinvolge decine di famiglie e la sopravvivenza di un’azienda storica del territorio vittima di una insana burocrazia. Ho segnalato l’intera vicenda al nostro Vicepremier Matteo Salvini che mi assicurato  seguirà personalmente la questione: colgo, per tanto, l’occasione di ringraziarlo per la sensibilità dimostrata confermando, ancora una volta, un’attenzione verso i territori e in modo particolare verso l’Umbria”.