Il caso Lusi rischia di trasformarsi in un terremoto politico anche in Umbria. Dalle carte dell’inchiesta, infatti, spuntano i nomi di due elementi di spicco della Margherita: quello dell’onorevole Giampiero Bocci, leader indiscusso della regione verde, e del suo assistente Paolo Martellini che a Spoleto ricopre la carica di vicepresidente del consiglio comunale. A fare i nomi dei due è stata la segretaria di Lusi, Francesca Fiore, che nei giorni scorsi ha consegnato ai magistrati che conducono l’inchiesta sulle attività del tesoriere una pendrive contenente le fatture pagate ai politici della Margherita. “Nel 2009 Lusi mi parlò della necessità di trattare alcune spese distinguendole dal resto in quanto rimborsi della politica. Cominciai a raccogliere queste fatture segnando anche le persone che le portavano” si legge nel verbale dell’interrogatorio fatto alla Fiore e pubblicato oggi su tutti i maggiori quotidiani. I pm incalzano e chiedono alla donna i nomi dei destinatari: “Conoscevo alcune persone che venivano per conto dei singoli politici. Per Bindi veniva o la segretaria o un certo Paolo. Per Bocci veniva il suo assistente Paolo Martellini e a volte, forse, lo stesso Bocci”. Il verbale è stato depositato al Tribunale del Riesame che proprio ieri ha convalidato l’ordine di arresto per il senatore-tesoriere ma anche disposto la scarcerazione dei 2 commercialisti che erano finiti ai domiciliari. Al momento, vale evidenziarlo, non c’è alcun addebito nei confronti dei due esponenti della margherita umbra (il pm Caperna e Pesci che conducono le indagini hanno avviato da poco le verifiche sulle ‘uscite’), ma è altrettanto vero che da giorni i vertici del partito regionale tengono il massimo riserbo sulla vicenda.
Ecco di seguito il resoconto dell’interrogatorio pubblicato sulle colonne del Corriere.it – clicca qui