Caso Garlasco, blackout rallenta incidente probatorio: si riparte il 4 luglio - Tuttoggi.info

Caso Garlasco, blackout rallenta incidente probatorio: si riparte il 4 luglio

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Caso Garlasco, blackout rallenta incidente probatorio: si riparte il 4 luglio

Ven, 20/06/2025 - 09:03

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(Adnkronos) –
Un blackout che ha colpito la zona della questura di Milano ha rallentato il lavoro dei periti la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, incaricati dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli per la nuova inchiesta sull’omicidio di Garlasco. Le campionature e gli Obt test che rilevano la presenza di sangue sono state interrotte quando mancavano da analizzare quattro dei 34 adesivi dattiloscopici con cui sono state repertate le impronte nella villetta. Lo hanno raccontato l’avvocato Angela Taccia, legale dell’indagato Andrea Sempio, e l’ex ufficiale del Ris consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra.  

“Purtroppo c’è stato un blackout, quindi gli ultimi campioni non abbiamo potuto analizzarli perché era a rischio proseguire in questa attività. Tant’è che il verbale è stato fatto manualmente”, ha spiegato Capra, riferendo che su nessuno degli adesivi dattiloscopici è stata rilevata presenza di sangue. “Gli Obt sono tutti negativi”, ma – ha osservato l’avvocato Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio dell’allora fidanzata – “era ovvio. Si vedeva già dalle foto. L’unico dubbio per me è sull’impronta 10, sulle altre impronte non credo che qualcuno avesse dubbi. L’incidente probatorio su questo punto è specifico per la caratterizzazione genetica, non per la ricerca di sangue”.  

Il tampone prelevato dall’impronta 10, lasciata sulla porta della villetta, verrà sottoposto a un ulteriore test per la ricerca di sangue più avanti nei laboratori della polizia scientifica all’ospedale Fatebenefratelli di Milano.  

Il calendario predisposto per gli accertamenti prevede il 4 luglio come prossima giornata di lavori. Ieri sono terminate le campionature sulla spazzatura e altri reperti prelevata nella villetta otto mesi dopo il delitto. “È stata fatta una ricerca veloce e superficiale per vedere se vi erano delle impronte evidenti a occhio nudo alle luci forensi, perché in quel caso bisognava avvisate il giudice per eventuali integrazioni dell’incidente probatorio, che è stato richiesto e autorizzato esclusivamente per il Dna” e “non sono state osservate delle cose particolari”, ha spiegato Capra.  

Quanto all’eventualità che si trovi del materiale biologico, il consulente della famiglia Poggi avverte che “quando ci troveremo a valutare questi esiti, dovremo vedere anche qual è la possibilità che un determinato Dna si sia trasferito da un altro reperto poi venuto a contatto”, dal momento che per otto mesi i rifiuti sono stati tutti insieme nella spazzatura.  

“La banana era repertata separatamente, ma per otto mesi è stata con gli altri reperti. Se si riesce ad avere qualche dato, bene. Io credo che tutti i dati siano importanti, se ci saranno. Se sarà degradato o non ci sarà Dna, ne prenderemo atto. Speriamo tutti di avere qualche risultato per comprendere meglio quello che è successo quella mattina”, l’auspicio dell’avvocato Giada Bocellari.  

 

Da quanto apprende l’Adnkronos, la prossima settimana sarà già centrale per avere una prima risposta in merito alla concentrazione di Dna che potrebbe essere rilevata dalle oltre 30 impronte ‘catturate’ nella villetta di via Pascoli e sui reperti (fruttolo, busta di biscotti e altro) trovati nella pattumiera dell’abitazione. Sacchetto in cui gli oggetti sono rimasti insieme per otto mesi, prima di essere separati e sequestrati e oggi analizzati per la prima volta.  

I primi dati forniti dai periti ai consulenti del nuovo indagato Andrea Sempio, del condannato Alberto Stasi e della famiglia della vittima, potrebbero già svelare se quei reperti potrebbero già essere utili alle nuove indagini della Procura di Pavia. Sotto una certa soglia il Dna non è rilevabile, inoltre la traccia genetica si degrada con il passare degli anni, oltre a essere soggetta a contaminazione. Tutti rischi da tenere presente.  

La prossima settimana dunque si attende già questo dato qualitativo in relazione al Dna su cui il confronto inizierà il prossimo 4 luglio quando verrà svolta l’analisi sulla dozzina di provette, tra cui i tamponi fatti sulla vittima. La prossima data potrebbe essere l’ultima prima di una pausa per periti e consulenti.  

 

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