di Enrico Melasecche (*)
Il terreno ex Iper Coop a Maratta vale qualche milione in più di quanto sia stato venduto “amicalmente” dal Comune ad un preciso imprenditore. Le illegalità sono chiare, evidenziate dal ricorso al TAR, firmato Avv. Umberto Segarelli, per conto della Confartigianato, contro l’arroganza di un “Sistema Terni” in cui la politica crede ancora di poter fare ciò che vuole.
Terni sta morendo ma il meccanismo del potere locale, ormai alle corde, continua, nella illegalità, a favorire gli amici, convinto della totale impunità fin qui goduta. A Perugia le intercettazioni di “Sanitopoli” aprono squarci preoccupanti di un sistema a tutti ben conosciuto ma a Terni possibile che tutto rimanga opaco, nelle nebbie della Conca?
Noi siamo convinti viceversa che Terni può rinascere solo e soltanto se si ristabilisce un sistema della legalità, del rispetto delle regole, che faccia ripartire le speranze e valori ormai negletti.
Non si può favorire sfacciatamente un solo imprenditore vendendogli un’area pregiatissima dal punto di vista commerciale, quando l’etica, prima ancora della legge, impone viceversa criteri di assoluta imparzialità.
Questa giunta, in assoluta continuità con quella Raffaelli, ritiene di escludere tutti gli imprenditori di Terni da un minimo di concorsualità e designa un amico per fare un affare milionario.
I consiglieri comunali sono tenuti all’oscuro di tutto, si regala addirittura una variante urbanistica nientepopodimenoche di 7.000 mq da verde ad edificabile e l’Assessore Piermatti dichiara, verginello, che lui “non sa nulla perché hanno deciso i due geometri dell’Ufficio PAIP”.
Possibile che i due abbiano tanto potere da prendere decisioni politiche e strategiche fondamentali a prescindere dal Sindaco e dall’Assessore incaricato?
Neanche il Dirigente al PAIP, il Dott. Vista sa nulla, tant’è che si guarda bene dal farsi vedere in entrambe le sedute della Commissione Urbanistica. Forse è imbarazzato e non saprebbe cosa rispondere alle domande dei consiglieri comunali. Ovviamente di quelli che vogliono bene a questa città e vogliono vedere le carte.
I progetto sottoposto ai consiglieri e che prevedeva l’ormai noto “Museo del motocislcicmo” che doveva attrarre migliaia di turisti è letteralmente sparito. Una semisfera di cristallo, disegnata dallo Studio Baldi Margheriti, si è volatilizzata.
Perché, caro sindaco? Perché sono spariti nel mistero anche i disegni che erano stati illustrati ai consiglieri comunali? Chi ha fatto il gioco di prestigio? Il giallo ci preoccupa ma soprattutto l’arroganza con cui questa maggioranza, noncurante della legge, dopo aver rinviato in I Commissione la decisione, per poter esaminare i documenti richiesti, poi impone con una fretta sospetta il voto quando un minimo di educazione, di rispetto per le regole avrebbe imposto di comprendere cosa era accaduto.
Noi siamo convinti che Terni non è Sesto S. Giovanni e la legge come la trasparenza avranno alla fine la meglio.
Chiediamo per questo al Sindaco che, su questo caso, risponda in Consiglio portando i verbali della Commissione Urbanistica che, incredibile ma vero non esistevano o forse alcuni non esistono, facendo riapparire i disegni di quel Museo del Motociclismo che qualche furbetto ha nascosto chissà per quale ragione…
(*) capogruppo Udc