Il nodo sulla colluttazione nelle campagne di Sant'Andrea delle Fratte tra la trans sudamericana Patrizia e il giovane di Bastia Umbra
Caso De Paoli, la Procura generale ha chiesto l’avocazione per poter fare nuove indagini. Il 31 ottobre la Procura generale aveva avuto la comunicazione che il gip del Tribunale di Perugia aveva fissato l’udienza per la trattazione e decisione sull’opposizione, presentata da due difensori per conto degli eredi di Samuele De Paoli, avverso la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura della Repubblica di Perugia, nei confronti della trans indagata per il delitto di omicidio preterintenzionale.
L’analitica motivazione dell’autorità giudiziaria inquirente di primo grado a sostegno della richiesta di archiviazione, anche in forza della consulenza tecnica – ricorda la Procura generale – ritiene che “pur essendo stato il comportamento del PINHEIRO la causa del decesso di DE PAOLI Samuele lo stesso va inquadrato in una reazione all’aggressione altrui in corso; reazione consistita, per quanto anche risultante in atti, nell’apprensione del collo del contendente con una mano, senza l’esplicazione di un’energia idonea, anche in mera potenza, a determinare o dimostrare una volontà di soffocamento”.
La colluttazione tra il giovane di Bastia e la trans sudamericana
Samuele De Paoli era morto nella campagna di Sant’Andrea delle Fratte, a Perugia, dove si era appartato in auto con la trans sudamericana Patrizia (Pinheiro il suo cognome) dopo una serata trascorsa con gli amici. Nell’auto è avvenuta una colluttazione, al termine della quale Samuele è rimasto agonizzante in un fossato fuori dall’auto, per poi morire. Il nodo che resta da chiarire è appunto se la trans abbia provocato la morte del giovane di Bastia per difendersi da un’aggressione o se la stretta al collo che ha poi provocato il decesso sia stata intenzionale o comunque sproporzionata rispetto all’esigenza di difendersi.
L’approfondimento investigativo richiesto
Con provvedimento del 4 novembre il procuratore generale Sottani ha disposto l’avocazione delle indagini e contestualmente revocato la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura della Repubblica, “in quanto, allo stato e salvo successivi ulteriori accertamenti – scriva la stessa Procura generale – sembra meritevole un approfondimento investigativo sulle modalità della morte di Samuele Da Paoli”.
Tale provvedimento di avocazione è stato doverosamente trasmesso al gip perugino. Ma finora, precisa la Procura generale, non è stato notificato alcun provvedimento del gip di revoca dell’udienza né, tanto meno, in possesso del fascicolo del procedimento.
Solo una volta che il procuratore generale Sottani avrà la disponibilità del fascicolo, conclude la nota della Procura generale, “potrà compiutamente svolgere le attività investigative ritenute utili ai fini delle sue determinazioni”.