Cronaca

Caso ceneri, i malati “Enel cerca ‘rab-bonificare’ la popolazione”

La notizia di Enel che si propone per la bonifica dei terreni oggetto dell’inchiesta ceneri rifiuti ha suscitato la reazione dei circa 250 cittadini della Valnestore che rappresentati dall’avvocato Valter Biscotti hanno presentato un esposto in Procura per gli effetti che l’inquinamento potrebbe avere avuto sulla salute loro o dei loro cari.

Una conferenza stampa è stata indetta ieri mattina (lunedì 23 aprile) allo scopo di far sapere che «abbiamo capito il giochino che la società sta tentando e gli vogliamo far sapere che noi non ci fermeremo», tuona Biscotti. Il legale è convinto che l’atto di bonifica sia un modo per «rabbonire la popolazione e mettere le mani avanti di Enel e autoassolversi da altre ulteriori responsabilità che invece secondo noi potrebbe avere».

Il contenuto della lettera a cui fa riferimento Biscotti sulle colonne di Tuttoggi era già stato anticipato nei giorni scorsi e oggi il legale invitando alla conferenza anche il Comitato Soltanto la Salute (che si batte per le bonifiche del territorio) sostiene che sicuramente la bonifica è una cosa necessaria e meritoria da parte della multinazionale ma che questa non sia da confondersi con altre responsabilità.


IL CASO CENERI VISTO DAI MALATI


«C’è per caso in atto un tentativo di auto assoluzione da parte dell’Enel invocando e applicando per l’attività di bonifica richiesta l’art. 245? Perché l’Enel diventa così improvvisamente benefattore verso la Valnestore? Non sarà che l’eventuale ed improvvisa generosità e disponibilità dell’Enel, sia legata alla sua partecipazione alla realizzazione di un nuovo impianto industriale da 90 milioni di euro, con una nuova ciminiera da far “digerire meglio” agli abitanti della Valnestore?», questi i quesiti posti da Biscotti per conto dei suoi assistiti.

E ancora: «L’attività di bonifica è certamente importante e doverosa ma era un preciso impegno già persistente sin dalla chiusura della vecchia centrale, un impegno mai rispettato, tanto che ad esempio, ancora oggi nella zona dove insistono le draghe ci sono perdite persistenti  di PCB sui terreni circostanti, materiali particolarmente pericolosi, dannosi per la salute e che hanno inquinato per trent’anni i terreni circostanti (ripetiamo questo è solo uno degli esempi di inquinamento). In ogni caso non possiamo dimenticare come le ceneri volanti che per decenni gli abitanti di Piegaro e Panicale e zone limitrofe hanno respirato, possono aver provocato morti e malattie».