“Ha ragione Federcaccia: le questioni si dovrebbero risolvere nei luoghi deputati e non nei tribunali. Purtroppo, quando si forzano le norme ai fini del consenso, rimane solo il Tribunale come luogo deputato al rispetto delle regole”.
Così la Libera Caccia dell’Umbria, attraverso il proprio legale Marzio Vaccari, replica alla Federcaccia Umbra, che aveva criticato il ricorso al Tar presentato da Anlc contro l’elezione a presidente dell’Atc del Ternano dell’avvocato Romani, perché sarebbe stata priva del quorum richiesto.
Per Federcaccia, si tratta di un “tentativo strumentale” di bloccare l’attività del Comitato dell’Atc3, a danno dei cacciatori.

Libera Caccia, che dopo aver chiesto invano alla Regione di revocare l’elezione di Romani ha presentato formale ricorso al Tar, ha affidato la replica, appunto, all’avvocato Vaccari. Che sottolinea: “Va detto, però, che prima di dare patenti di irresponsabilità occorrerebbe ricordarsi delle responsabilità di chi ha determinato il commissariamento dell’Atc n. 3 e che ha portato, poi, alla presente situazione”.
Aggiunge l’avvocato Vaccari: “Concordo con Federcaccia anche su un altro elemento: la caccia ha bisogno di unità che però deve significare confronto, partecipazione e condivisione. L’unità non potrà mai funzionare quando si pretende che altri debbano sposare acriticamente una posizione solo perché proposta dalla Federcaccia”.
“In ogni caso, prescindendo dall’azione processuale – conclude l’avvocato Vaccari – la Libera Caccia rimane aperta al confronto; aspettiamo su questo piano anche la Federcaccia che sa come contattare il presidente Loretoni”.