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Casina Ippocastano, opposizione chiede ritiro deleghe all'assessore Lezi. Aggiornamenti: la replica del comune

Durante la seduta odierna del Consiglio comunale, 14 consiglieri appartenenti ai gruppi di opposizione, hanno presentato una mozione riguardante la vicenda della concessione relativa alla “Casina dell'Ippocastano” con conseguente richiesta di ritiro delle deleghe nei confronti dell'Assessore competente, Maria Margherita Lezi

La mozione è stata firmata dai consiglieri di Rinnovamento per Spoleto, Raggruppamento Loretoni, Popolo della Libertà, Spoleto cinque stelle, Terzo Polo, Gruppo Misto.

Ecco il testo del documento :

Oggetto: Mozione sulla vicenda della chiusura ed il mancato pagamento del canone di affitto della Casina dell’Ippocastano.

Premesso che:
• L’assegnazione della struttura è avvenuta a mezzo gara pubblica con decorrenza luglio 2004 per 9 (nove) anni, alla società Viglietta Maria s.a.s., e nel 2007 tale concessionaria, con la modalità della cessione del ramo d’azienda, l’ha ceduta alla Soc. Casina s.r.l..;
• I rapporti tra il Comune ed il concessionario erano regolati da apposito contratto con canone annuo di 18.000/00 €, che all’articolo 11 prevedeva che la revoca sarebbe avvenuta o per il mancato pagamento del canone per più di 6 (sei) mesi o per la chiusura dell’attività per più di 2 (due) mesi oltre a qualsiasi altra grave inadempienza contrattuale;
• Il giorno 11 ottobre del 2010 alcuni gruppi di opposizione, vista l’apparente inerzia dell’Amministrazione comunale, hanno presentato un’ interrogazione in merito all’argomento in oggetto;
• In tale interrogazione si chiedeva da quanto tempo risultava chiusa la struttura, quanto era l’ammontare della morosità, quali azioni erano state intraprese al fine di recuperare tale morosità e/o per riprendere il possesso dell’immobile;
• In data 17 febbraio del 2011, l’Assessore con delega allo sviluppo economico Maria Margherita Lezi rispose in una seduta del Consiglio Comunale a tale interrogazione;
• La risposta si sostanziò così:
1. La struttura risultava chiusa dal maggio del 2010.
2. La morosità al 31 gennaio del 2011 era pari a 25.902,00 €.
3. Per il recupero di tale morosità si era inviata una raccomandata al concessionario appena saputo della morosità con la quale si intimava il pagamento del dovuto entro 15 (quindici) giorni.
4. A seguito della raccomandata il concessionario avrebbe riferito, così come comunicato dall’Assessore Lezi, che era in corso una trattativa con una società della città di Spoleto finalizzata alla cessione del ramo di azienda. L’Assessore infatti precisò: ” vero che avremmo potuto sospendere il contratto, ma in un momento di crisi anche economica, abbiamo ritenuto opportuno dare qualche chance in più, per la verifica della situazione affinché questa attività possa ripartire in una località così strategica. Abbiamo cercato di sollecitare questa trattativa affinché si giunga celermente ad una soluzione definitiva; è ovvio che se fra 10 giorni (quelli che siamo stati invitati ad attendere) non si addivenisse a tale soluzione (evento che mi sento di escludere, vista l’esistenza di un accordo di massima fra le parti di cui non è dato di conoscere i termini economici), porremo in essere gli ulteriori provvedimenti dovuti”;
• Il 27 luglio 2011, dopo due raccomandate inviate al concessionario (entrambe prive di risposta), il Comune ha finalmente inviato il vero primo atto di diffida nel quale ha sollecitato di nuovo il concessionario al pagamento del canone d’affitto con i relativi arretrati, ed alla riapertura dell’attività entro 10 (dieci) giorni, pena la risoluzione del contratto e l’avvio delle procedure previste dalla legge;
• A tale atto è seguita una prima missiva, protocollata in data 17 agosto 2011, del sig. Krzysztof Ranachowski il quale, tra l’altro, ha comunicato che il 19 maggio del 2011 aveva acquistato la soc. Casina S.r.l., manifestando l’impossibilità di proseguire l’attività prevista nella concessione;
• In data 25 agosto 2011 la Sig. Cherubini, titolare della soc. Casina S.r.l., ha comunicato di aver ceduto la società al Sig. Krzysztof Ranachowski con relativi crediti e debiti;
• Con atto successivo il Comune di Spoleto ha ripreso coattivamente il possesso dell’ immobile che risultava privato di tutti gli arredi;
• Ad oggi la struttura citata, definita strategica dall’Assessore Lezi, risulta essere chiusa e nel più totale stato di abbandono;
Accertato che:

• Nella risposta all’ interrogazione dei gruppi di opposizione, si evidenzia che la morosità era in atto sin dall’autunno del 2009 che quindi le condizioni previste dall’articolo 11 della convenzione, per la revoca del contratto, si erano verificate già dai primi mesi dell’ anno 2010.
• Dalla risposta dell’Assessore Lezi, si evince che la prima raccomandata è stata effettuata non appena avuta conoscenza della morosità e tale raccomandata risulta essere stata inviata il giorno 08 novembre del 2010, e quindi solo dopo circa un mese dalla data di presentazione della interrogazione consiliare.
• Pur essendo stata sollecitata espressamente attenzione sul problema sin dall’ ottobre 2010 a mezzo di apposita interrogazione, l’inerzia ha prodotto un ulteriore incremento delle mensilità morose;
• Tale inerzia ha peraltro anche reso possibile un ulteriore passaggio societario nonché lo spoglio dei locali da ogni arredo che rende ora estremamente difficile il recupero del canone di affitto non corrisposto;
• Questo comportamento dell’Assessore e degli uffici con il quale si è abitrariamente derogato alle condizioni contrattuali pattuite, ha chiaramente creato anche un danno all’immagine del Comune di Spoleto;

Per tutte le ragioni sopra esposte, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco di Spoleto:

1. A revocare all’ Assessore Maria Margherita Lezi tutte le deleghe assessorili con effetto immediato e a prendere i provvedimenti adeguati nei confronti di tutti coloro che arbitrariamente hanno derogato ai principi della sana e prudente condotta nella gestione dell’intera vicenda
2. A compiere nel più breve tempo possibile tutti gli atti di sua competenza affinché si scongiuri un eventuale danno patrimoniale.
3. A compiere nel più breve tempo possibile tutti gli atti di sua competenza affinché la Casina dell’Ippocastano ritorni ad essere attiva e punto di richiamo per il centro storico di Spoleto;