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Casi peste suina nel centro Italia, tavolo di crisi anti cinghiali

Un tavolo di crisi tra le Regioni Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo affronterà le misure da adottare per contenere la popolazione dei cinghiali e limitare la possibile diffusione della peste suina africana, dopo i casi che si sono verificati nella zona rossa di Roma e in provincia di Rieti. Un tavolo in cui saranno concordate eventuali azioni comuni contro il rischio Psa.

In virtù dell’innalzamento del livello di allerta, è stato dato mandato ai Servizi veterinari Usl di aumentare i controlli negli allevamenti di suini situati in prossimità dell’area infetta.

In Umbria – fa sapere l’assessore Roberto Morroni – sono state attivate tutte le procedure previste dalle disposizioni ministeriali. Sono inoltre state programmate attività di ricerca attiva delle carcasse nel territorio regionale con il coinvolgimento degli ATC umbri.

Le raccomandazioni

La Direzione Salute della Regione Umbria, pur trattandosi di una patologia non pericolosa per l’uomo, richiama l’attenzione dei cittadini ad adottare alcuni comportamenti che possono impedire la diffusione della malattia responsabile di enormi conseguenze economiche dovute ai costi di eradicazione, blocco delle esportazioni di prodotti nazionali e regionali come gli insaccati di carne suina. Qualora il territorio dovesse essere interessato dall’infezione, saranno vietate nelle aree colpite la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking e le altre attività che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, comportano un rischio per la diffusione della malattia.

Tenuto conto che la patologia si trasmette anche attraverso materiali e alimenti contaminati che possono essere di facile accesso ad animali quali i cinghiali, sensibili alla patologia, si raccomanda di smaltire i rifiuti alimentari, di qualunque tipologia, in contenitori idonei e chiusi e non somministrarli per nessuna ragione ai suini domestici o ai cinghiali, di non lasciare rifiuti alimentari in aree accessibili ai cinghiali e informare tempestivamente i Servizi Veterinari del ritrovamento di una carcassa di cinghiale attraverso il numero unico regionale (075 81391).