E’ polemica intorno alla ‘casetta blu’ di Prato Smeraldo. Qualche giorno fa l’annuncio che fosse finita tra le strutture da demolire per il troppo degrado e ieri le prime recinzioni, propedeutiche alle operazioni di abbattimento. Così è di nuovo salita la mobilitazione.
“I cittadini e le associazioni di Prato Smeraldo – dice Foligno in Comune – stanno chiedendo di non abbattere l’ultimo spazio comune del quartiere. Chiedono di combattere il degrado con la riqualificazione della Casetta Blu e con nuovi servizi in favore di tutti. Siamo con loro. La nostra idea è quella di una città davvero in comune, dove si dà spazio ai cittadini, dove si dà priorità alla vita sociale dei quartieri, dove i cittadini partecipano attivamente alla vita della comunità. Questo chiedevamo alle scorse amministrazioni e questo continuiamo a chiedere a questa. La città del futuro è una città in comune“.
Contro il provvedimento anche Patto x Foligno: “Un atto di forza che prova a spegnere l’entusiasmo e la partecipazione dei cittadini di un quartiere popoloso e vivace come è Prato Smeraldo. Intorno alla Casetta blu, il prefabbricato che per tanto tempo è stato sede della Circoscrizione, sede di attività poi e infine è rimasto abbandonato, oggi sono comparsi i mezzi con cui il Comune vuole abbatterla. Al momento non si sa altro se non questo. Non un progetto di ricostruzione, non un’idea di recupero. Solo l’abbattimento dell’edificio con un cantiere alzato su in fretta e furia con una recinzione fatiscente, senza alcun cartello e dove si smaltiscono oggetti bruciandoli a due passi dai palazzi circostanti“.
“La mossa del Comune, anzi, la solerzia del Comune, ci trova senza parole. Intorno alla Casetta blu, infatti stava rinascendo l’associazionismo locale. Nelle scorse settimane infatti, Comitato Prato Smeraldo, Circolo Arci Subasio, commercianti e cittadini si erano impegnati nel ripulire tutta l’area e allo stesso tempo avevano annunciato progetti di rilancio e recupero della Casetta blu. Segnali di rinascita davvero incoraggianti per un quartiere che negli ultimi anni è diventato sempre più multietnico e ha bisogno di politiche di integrazione, non di demolizioni.Ma a quanto pare l’attivismo civico non piace alla Giunta che ha deciso di intervenire a gamba tesa, in maniera brutale e senza la minima partecipazione.Siamo di fronte a una dimostrazione di forza mirata a censurare le attività di una cittadinanza che aveva dato prova di grande attaccamento al quartiere e alla città“.
“La casetta è abbandonata da tempo e inadatta a qualsiasi utilizzo“, ricorda il vicesindaco Riccardo Meloni che sottolinea come il ripristino della struttura preveda “un costo importante su un edificio inidoneo” dopo le innumerevoli intrusioni.