Esaminate in commissione Servizi di Città di Castello, martedì 18 giugno, alcune modifiche al regolamento per l’assegnazione di case di edilizia pubblica. “Una messa a punto dopo la fase di collaudo, a quattro mesi circa dall’approvazione” ha detto l’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini, sottolineando come “l’offerta rimanga molto inferiore alla domanda e questo rende ancora più urgente ed essenziale che siano applicati tutti i parametri utili a garantire equità ed uguaglianza”.
Le case cosiddette popolari nel Comune di Città di Castello sono circa 400, 350 dell’agenzia regionale Ater, che si occupa di edilizia pubblica, 50 circa di proprietà dell’Amministrazione. Tutti gli alloggi sono occupati, compresi i 10 acquistati di recenti da Ater nella zona industriale; a fronte di 150 domande inevase, il monte-case potrebbe essere integrato con 8 appartamenti, due di proprietà del Comune e 6 dell’Ater, che avrebbero bisogno di interventi non particolarmente onerosi.
Le proposte di modifica, che verranno sottoposte al Consiglio comunale, sono state illustrate dal responsabile del Servizio Giancarlo Pettinari e orbitano intorno all’istituto di una Commissione in caso di ricorsi o di irregolarità delle procedure di assegnazione degli alloggi: questa, di nomina comunale (art.29), sarà composta non necessariamente da un presidente magistrato ma anche da un esperto di materie giuridiche ed amministrative, titolo richiesto anche per i due membri scelti a voto ristretto da maggioranza e minoranza, dal dirigente dei Servizi e da un rappresentante delle organizzazioni sindacali più rappresentative (art.29bis).
Sassolini (FI): “Chiedo incisività e puntualità nei controlli anche attraverso un programma di visite ispettive per evitare subaffitti o modifiche dell’alloggio. Dobbiamo evitare che si viva nel degrado o in situazione di sovraffollamento”. Vincenti (Tiferno Insieme): “D’accordo con Sassolini, le verifiche sono per una questione di uguaglianza”. Rigucci (Lega): “Per quanto riguarda gli assegnatari morosi: dai dati si parla di 172 famiglie e circa 150mila euro di mancati affitti. Invito a non concedere appartamenti incompatibili con famiglie numerose, sulla base del fatto che hanno un bisogno maggiore”. Arcaleni (Castello Cambia): “Sollecito una ricognizione complessiva di Città di Castello con Ater per programmare controlli e non penalizzare le famiglie numerose, anche attraverso il regolamento della mobilità”. Minciotti (Pd): “Un plauso ad un regolamento molto dettagliato e che deve inseguire continue modifiche normative”; Bartolini (Psi): “Ci vuole rigore nel far rispettare le prescrizioni in caso di irregolarità”. Massetti (Pd): “I vigili urbani sono i più adatti, per conoscenza della realtà, a supportare una campagna di verifica”.
Nelle repliche il dirigente del Settore Servizi sociali Giuliana Zerbato ha ridimensionato il fenomeno dei morosi, parlando di “4 o 5 situazioni pesanti” e di incidenza delle spese di condominio che a volte si cumulano con l’affitto, determinando problemi. Il tecnico Pettinari ha invece sottolineato come i controlli siano attivi e negli ultimi mesi abbiano prodotto alcune ordinanze di riconsegna dell’appartamento.