Sarebbero più di quaranta gli avvisi di garanzia che la procura della repubblica di Spoleto ha emesso nei confronti di altrettanti spoletini che nei mesi scorsi hanno presentato domanda per ottenere un alloggio popolare. La notizia, clamorosa, è trapelata solo nella prima serata di ieri. A quanto è dato sapere, l’informativa alla procura sarebbe partita proprio dagli uffici comunali che, una volta stilata la graduatoria, hanno fatto le opportune verifiche sulle autocertificazioni presentate dai primi della lista. Una serie di riscontri incrociati con le dichiarazioni dei redditi, verifiche catastali e anagrafiche, ecc. Ebbene sarebbero (il condizionale è d’obbligo) ben 43, sulle prime 48 domande, le dichiarazioni risultate non rispondenti a verità. Da qui l’esposto e l’avvio delle indagini dei carabinieri dell’aliquota giudiziaria presso la Procura di Spoleto. C’è da dire che dalle istruttorie espletate dagli uffici e forse anche dalle stesse indagini, in alcuni casi sarebbero emersi degli “errori” legati più alla difficoltà di riempire i moduli e al basso livello di scolarizzazione (molti richiedenti sono extracomunitari), che alla volontà di frodare la pubblica amministrazione. Dura lex, sed lex. Nei giorni scorsi gli avvisi di garanzia sono stati notificati ai primi quaranta richiedenti. Non è da escludersi ora che gli stessi accertamenti vengano fatti sulle restanti domande (si parla di più di cento) con le quali è stata stilata la graduatoria finale. Insomma, non è da escludere che da oggi saranno molti quelli che andranno a riveder quanto dichiarato a suo tempo.