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Case popolari: ora i Socialisti chiedono la revisione dei criteri di assegnazione Si invocano controlli

“Sui parametri d'assegnazione delle case popolari, è ora di condurre una lotta di civiltà, dopo l'assurda scelta di trasformare tre quarti dei nostri palazzi storici in case popolari”. Lo annuncia in una nota Emiliano Belmonte, capogruppo del Partito Socialista in Consiglio comunale.

Sfavorite le giovani coppie – “Si sta rendendo evidente che tali parametri non sono umanamente accettabili: sfavoriscono nei fatti le giovani coppie che tentanto di costruirsi un futuro, e famiglie o individui singoli, da anni residenti in città, con gravi problemi economici e sociali, che sono già alla gogna nel cercare un posto di lavoro – denuncia Belmonte – costrette a mettere da parte la dignità nel chiedere una qualsiasi raccomandazione disperata”.

Ci si 'prostituisce' per 40 mq – “Queste famiglie sono scartate nell'assegnazione, rispetto a soggetti che dichiarano redditi minimi di sopravvivenza, ma con sessantacinque figli a carico – incalza il capogruppo socialista – due cassoni di macchina parcheggiati al portone e una media di cinque Peroni stappate a sera. Facile parlare di populismo e di finto allarmismo, con quell'arrogante tono snob buonista, per chi abita in zone residenziali o ha la fortuna di avere una casa ereditata e uno stipendio fisso statale, non avendo mai provato l'ebrezza di andarsi a prostituire per un posto di lavoro e per una casa di 40 metri quadri.

Rispettare i cittadini italiani – “Chi ci si ritrova in quelle condizioni soffre, non ha nemmeno il tempo da perdere a pensare al razzismo e alle analisi sociologiche, alle strumentalizzazioni e ai voti – prosegue Belmonte – ma chiede di essere aiutato ed ascoltato. Vorrebbe solamente vivere con dignità e veder rispettare i propri diritti da cittadino italiano. Dovremmo trovare delle soluzioni e affrontare la situazione con altezza d'animo, senza la tentazione di liquidare il tutto con retorica”.

Fuori chi dichiara il falso – “Rivediamo subito la convenzione regione comune, pensiamo ad un recupero del centro storico, modifichiamo i parametri d'assegnazione ed aumentiamo i controlli per chi evade e dichiara di essere un nulla tenente o sporca e rovina i nostri palazzi storici”.

Basta con l'ipocrisia – “Prendiamo coscienza una volta per tutte che l'Europa non può pensare all'Italia come al materasso delle botte nel tema immigrazione. Aiutiamo gli americani in scellerate operazioni salva democrazia, ora forse anche in Siria, per poi sobbarcarci le inevitabili conseguenze: guerre civili, destabilizzazioni sociali, popoli allo stremo costretti ad emigrare. E dove vanno – chiosa l'esponente del Psi – in Germania dalla Merkel? No, destinazione Italia. Essere di sinistra – conclude – non ha niente a che fare con l'essere ipocriti”.