Continua a creare dibattito, e non solo in Valnerina, la nota vicenda dell'edilizia residenziale pubblica a Norcia, dopo che l'amministrazione comunale aveva preferito non chiedere i finanziamenti per il Poa 2006 per realizzare dieci nuove case popolari (vista anche l'assenza di tutti i requisiti richiesti dal piano regionale). Una questione che ha portato ad uno scontro all'interno della maggioranza, con la revoca delle deleghe al vicesindaco Alberto Canali, che pubblicamente aveva dichiarato di non condividere le scelte del sindaco Nicola Alemanno, poi sostituito in questo incarico dall'assessore Pietro Luigi Altavilli. Ma anche con i consiglieri (Sante Coccia e Letizia Leoncilli) che hanno aderito a La Destra, il partito di Storace, che si sono detti contrari alle decisioni del primo cittadino, lamentando anche il poco coinvolgimento delle scelte. Una situazione questa che è riemersa nei giorni scorsi dopo il comunicato stampa (clicca qui) emesso dai tre consiglieri “dissidenti”, che già nel corso dell'infuocato consiglio comunale del 23 novembre scorso (clicca qui) avevano annunciato di voler fuoriuscire dal gruppo unico di maggioranza e costituire un gruppo misto. Un'operazione che finora però non è stata concretizzata, ma che probabilmente potrà esserlo a breve.Sulle case popolari, comunque, l'opinione pubblica, così come la maggioranza, continua ad essere spaccata. Ed anche l'arcivescovo di Spoleto – Norcia Riccardo Fontana ha colto l'occasione di intervenire sulla vicenda, sostenendo le scelte del primo cittadino, rivolte a contrastare lo spopolamento delle frazioni ed al recupero di immobili attualmente inutilizzati.
“Come si può dare addosso – sostiene il vescovo – a Nico Alemanno quando vuole fare le case popolari nelle frazioni? Mi fa rabbia che proprio quelli di casa sua gli creino problemi”. Una scelta, quella del primo cittadino, “conoscendolo bene – dice il presule – che ha come obiettivo quello rivitalizzare il territorio”.