“È gravissimo e intollerabile che a quasi una anno dal bando ancora oggi tanti nostri concittadini appartenenti alle fasce più deboli debbano attendere non si sa cosa, prima di veder realizzato un proprio diritto” – è quanto dichiarato in una nota congiunta dai gruppi di minoranza, in merito ai ritardi nell’attribuzione delle case popolari. Toni forti, a sottolineare quanto ormai la situazione sia diventata insostenibile, soprattutto per chi, di quelle case, dovrebbe usufruire.
“Mese dopo mese stiamo ricevendo rassicurazione che si traducono sistematicamente in un nulla di fatto” – prosegue la nota – mentre i cittadini rimangono in attesa, spesso in situazione precarie e di disagio. Ritardi inammissibili se si considera che la graduatoria definitiva delle domande ammesse al bando di concorso per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica è stata approvata dalla direzione welfare del Comune di Terni lo scorso 3 febbraio.
Sono oltre 460 le domande inoltre per ricevere un appartamento. Un numero enorme rispetto alle case effettivamente a disposizione, solo una trentina. Senza contare che servirebbe in realtà una mappatura aggiornata per verificare il numero effettivo degli immobili disponibili. “Tutti si nascondono dietro il Covid – rivela Bartolucci, responsabile del Sunia di Terni – ma mi sembra una fesseria”.
“I ritardi nell’attribuzione delle case popolari meriterebbero il ritiro delle deleghe dell’attuale assessore al welfare Cristiano Ceccotti e le scuse pubbliche del suo assessorato”, concludono i consiglieri di Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Senso civico.
“La graduatoria è definitiva da febbraio 2020. Le persone continuano a chiamare, ogni giorno, per avere informazioni, perché vivono da mesi in situazioni di estrema difficoltà – commenta a TO Francesco Filipponi, capogruppo del PD – Da parte dell’assessorato non c’è stata nessuna risposta al nostro comunicato, però è stata inviata un’email con la convocazione della commissione per il 16 settembre. Sicuramente una casualità”.
di A.M.