Un incontro urgente, dove affrontare il tema delle strutture pubbliche di ricovero per anziani (Asp, Rsa o case di riposo) e le mancate risposte più volte sollecitate. Questo chiedono i sindaci di Assisi, Città di Castello, Gualdo Tadino e Gubbio in una lettera inviata alla presidente della Regione Donatella Tesei.
“Il protrarsi dell’emergenza epidemica – scrivono Stefania Proietti, Luciano Bacchetta, Massimiliano Presciutti e Filippo Stirati – sta accentuando ancor più le già irrisolvibili difficoltà di gestione delle ‘strutture di ricovero per anziani’ pubbliche“. In questo caso i mittenti parlano nello specifico delle rispettive Asp, ovvero la Casa di Riposo “Andrea Rossi” (Assisi), la Asp “Muzi Betti” (Città di Castello), l’Easp “A. Baldassini” (Gualdo Tadino, nella foto) e la Casa di Riposo Mosca (Gubbio).
“Oltre all’annoso problema del blocco ultradecennale delle tariffe – spiegano – vanno considerati gli aggravi di bilancio dovuti al Covid-19, conseguenti all’inevitabile aumento delle spese già effettuate e future (acquisti di materiale, dispositivi protezione individuale, aumentata richiesta di ore di servizio degli operatori). In particolare, la forte riduzione del tasso di occupazione dei posti letto ha provocato una drastica riduzione delle entrate, essendo le nostre risorse rappresentate quasi esclusivamente dalle rette di degenza”.
“Altre regioni d’Italia si sono attivate fin dall’inizio dell’emergenza per dimostrare il loro supporto alle case di riposo che si stanno prendendo cura della categoria più colpita da questo virus, prevedendo una quota per ogni posto rimasto vuoto in struttura a causa della pandemia e/o un indennizzo dei costi sostenuti per l’emergenza“
A tal proposito i rappresentanti delle 4 Case di Riposo, unitamente ai rispettivi sindaci del territorio di appartenenza, firmatari della missiva, chiedono un tempestivo e urgente tavolo di confronto, nell’interesse di tutti – “non più rinviabile” – sulla revisione delle tariffe e sul contributo straordinario emergenza Covid-19, “per il quale occorre quanto prima applicare l’art. 109 del DL 34/2020 e l’art 8 del decreto ristori bis, che garantirebbe alle strutture quasi un ‘vuoto per pieno’ con il pagamento fino al 90% del budget dei posti forzatamente rimasti vuoti“.