Dopo la lettera inviata alla presidente Tesei rimasta senza risposta arriva la mobilitazione di rappresentanti e operatori delle strutture di Assisi, Castello, Gualdo e Gubbio | Martedì 27 aprile torneranno a far sentire la loro voce soprattutto sulla revisione delle tariffe
Le case di riposo di Assisi, Città di Castello, Gualdo Tadino, e Gubbio e i sindaci dei rispettivi territori tornano a far sentire la loro voce. Stavolta non solo con una lettera ma con una vera e propria mobilitazione sotto Palazzo Cesaroni martedì 27 aprile alle ore 9,30.
Le 4 strutture pubbliche, che già qualche settimana fa avevano inviato una missiva di sollecito alla presidente Donatella Tesei, ribadiscono che “c’è bisogno di risposte concrete da parte della Regione: il protrarsi dell’emergenza pandemica sta infatti accentuando ancor più le già irrisolvibili difficoltà di gestione delle strutture di ricovero per anziani. Agli annosi problemi cui siamo costretti da tempo per il blocco ormai ultradecennale delle tariffe, alle sempre maggiori richieste provenienti da assistiti, famiglie ed Enti di controllo, si sono aggiunti gli effetti del Covid-19 che hanno forzatamente stravolto tutto il lavoro messo a punto nel tempo“.
L’ennesimo grido di aiuto è stato lanciato dai presidenti della Casa di Riposo “Andrea Rossi” (Assisi), della Asp “Muzi Betti” (Città di Castello), dell’Easp “A. Baldassini” (Gualdo Tadino) e della Casa di Riposo Mosca (Gubbio), sostenuti ancora una volta dai rispettivi primi cittadini che, ancora una volta, tornano a richiedere un tempestivo ed urgente tavolo di confronto, “nell’interesse di tutti e non più rinviabile“, sulla revisione delle tariffe e sul contributo straordinario emergenza Covid-19 “per il quale occorre quanto prima applicare l’art. 109 del DL 34/2020 e l’art 8 del decreto ristori bis, che garantirebbe alle strutture quasi un ‘vuoto per pieno’ con il pagamento fino al 90% del budget dei posti forzatamente rimasti vuoti”.
I rappresentanti e gli operatori delle 4 case di riposo, “per tali motivi, stante il perdurare dell’assoluta indifferenza degli Organi Regionali“, manifesteranno per la prima volta tutta la loro “rabbia e indignazione” sotto Palazzo Cesaroni, in concomitanza alla convocazione del Consiglio Regionale.