Le province a forte vocazione turistica spingono il mercato italiano del mattone. Non così, però, nella provincia di Perugia, dove nell’ultimo anno le compravendite di case hanno subito una flessione dell’1,4% rispetto al 2016.
Nel Perugino, infatti, le compravendite nel 2017 sono state 5.052, cioè 76 ogni 10mila abitanti. Una percentuale che si avvicina alle 74 compravendite ogni 10mila abitanti registrate nel Ternano (1.689 le transazioni registrate nell’ultimo anno), area che però dovrebbe risentire meno dei benefici evidenziati nell’elaborazione dei dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare effettuata da Il Sole 24 ore.
Nella classifica spicca al primo posto la provincia di Savona (4.438 le transazioni, cioè 159 ogni 10mila abitanti). Seguita da un’altra provincia ligure, Imperia, con 144 transazioni ogni 10mila abitanti. Terzo gradino del podio per Milano (143 transazioni ogni 10mila abitanti). In fondo alla classifica si collocano invece Nuoro (41 transazioni ogni 10mila abitanti), Reggio Calabria (43) e Frosinone (45).
Tornando al calo registrato nelle due province umbre, anche la Banca d’Italia, nella sua recente relazione sull’andamento dell’economia regionale, aveva evidenziato un rallentamento delle compravendite (dopo la ripresa iniziata a metà 2014), che nella regione mediamente è stato dell’1,3%. Con una conseguente stagnazione dei prezzi.
Un fenomeno che risente anche dell’eccesso di produzione negli anni passati per quel che riguarda l’edilizia residenziale, che ha concorso all’accumulazione di un elevato stock di immobili invenduti.
Nel segmento non residenziale, che rappresenta circa un quinto delle negoziazioni, si è registrato invece un significativo aumento (19%).
L’andamento dell’attività nell’edilizia, anche a seguito della minor vendita di case, è tornato ad essere negativo: Prometeia stima in oltre un terzo il valore aggiunto perso all’inizio della crisi.