E’ stata messa in sicurezza l’area di via Petrarca, a Pierantonio (Umbertide), spazio edificabile con case a schiera “fantasma” (mai completate) nell’ambito della lottizzazione “Borgo Bea”.
Negli anni la zona era stata infestata da una fitta vegetazione, tant’è che cominciarono a proliferare – testimoni i residenti – anche dei rettili. A detta dei cittadini, inoltre, questo luogo era pure diventato ricovero per sbandati e senzatetto.
I lavori, rimasti incompleti fino ad oggi, iniziarono nel lontano 2009. Il cantiere si fermò infatti per il fallimento della ditta costruttrice, con l’entrata in campo del custode giudiziario. Nel luglio 2017 il Comune aveva poi accertato, dopo anni di abbandono, alcune difformità esecutive riguardanti modifiche relative ad aperture esterne e serre solari.
Proprio dal 2009 i lavori, rimasti incompleti, procedettero fino alla situazione visibile oggi. Il cantiere si fermò infatti per il fallimento della ditta costruttrice, con l’entrata in campo del custode giudiziario. Nel luglio 2017 il Comune aveva poi accertato, dopo anni di abbandono, alcune difformità esecutive riguardanti modifiche relative ad aperture esterne e serre solari.
Nel 2018 l’attuale vicesindaco convocò il custode giudiziario: c’era infatti un’ordinanza di demolizione pendente che, se attuata, avrebbe fatto perdere al Comune la possibilità di incassare 155mila euro, quale oblazione per l’ottenimento dei permessi a costruire in sanatoria (relativa all’intero complesso immobiliare). L’ordinanza di demolizione era peraltro di difficile attuazione, perché sarebbe stato il Comune stesso a farsi carico della spesa, in quanto la ditta era fallita. L’obiettivo era quello di riconsegnare a Pierantonio un’area bonificata e non perdere il credito di 155mila euro, per reinvestirlo nella frazione su opere pubbliche.
Il vicesindaco si era interessato anche della situazione dell’asta giudiziaria, prendendo contatti con l’avvocato incaricato. Mentre prima venivano messe all’asta le 4 lottizzazioni singole, si è cercato di fare in modo che l’area fosse riunificata per procedere ad un’unica vendita. Nessuno infatti avrebbe acquistato un lotto da risanare con gli altri tre rimasti diroccati. Il prezzo d’asta stava intorno al milione e 400mila euro, mentre oggi, con i vari ribassi, si è arrivati intorno ai 400mila per l’intera lottizzazione, rendendo sicuramente più appetibile l’area, pur ancora necessitando di interventi importanti per il completamento.
Nell’attesa che prosegua l’asta verso ulteriori ribassi e ci possa essere un futuro acquirente, il vicesindaco ha iniziato a interloquire con l’Istituto vendite giudiziarie, che nel frattempo ha rilevato il fallimento dal custode giudiziario. Il problema più immediato era però proprio la messa in sicurezza dell’area che – con recinzioni non adeguate e rotte, tombini aperti profondi anche 2 metri e una vegetazione incontrollata – “era utilizzata da persone non autorizzate e a volte anche da bambini che vi entravano per giocare – si legge nell’ultimo verbale della Municipale – La recinzione era penetrabile in più punti e nel cancello principale mancava una chiusura di sicurezza, con le ante tenute insieme da una catena e un moschettone apribile da chiunque. Per non parlare del degrado delle strutture già realizzate“.
Dopo due anni di lettere e solleciti, finalmente, ad aprile c’è stato un incontro risolutivo con l’Istituto vendite giudiziarie e ad agosto sono stati realizzati i lavori sia di messa in sicurezza, con una nuova recinzione, sia di taglio dell’erba. L’amministrazione comunale di Umbertide auspica ora che l’area “possa diventare, data anche la vicinanza con la scuola materna e il centro del paese, un volano di sviluppo per la frazione”.