Categorie: Cronaca Perugia

Case a luci rosse, sigilli in due appartamenti a Perugia

Un via vai continuo nell'androne principale di persone, esclusivamente di sesso maschile, che entravano in un palazzo di via del Macello, vi restavano una mezz'ora e poi se ne andavano. E' questo il segnale inequivocabile che ha spinto i condomini del palazzo a segnalare alla polizia la probabile presenza di una casa chiusa.

E' così che si è aperta la pista che ha portato gli uomini della Terza Sezione della Squadra Mobile (che si occupa di delitti contro la persona e prostituzione) sulle tracce dei due “insospettabili” che gestivano una casa a luci rosse all'interno del palazzo.

Gli agenti sono riusciti a risalire alle utenze utilizzate dall'attività passando al setaggio gli annunci pieni di allusioni sessuali che abbondano in tanti siti e giornali di avvisi del capoluogo. La conferma definitiva dell'attività è poi arrivata con il solito metodo del “cliente sotto copertura”, che ha contattato le due utenze individuate per prendere un appuntamento.

“L’interlocutrice, -riferiscono dalla Mobile- di chiare origini sudamericane, ha risposto dando la propria disponibilità all’incontro per la cifra di euro 70”. Poco dopo il falso cliente ha ricontattato la ragazza, chiedendole dove si trovasse l’appartamento. Mentre i colleghi sono rimasti appostati, l'agente è salito al piano indicato, dove è stato accolto nell'appartamento dalla ragazza in abiti “estremamente succinti”. Subito dopo il blitz degli altri agenti, che hanno fermato la donna, una 41enne di origine brasiliana.

Difficoltà economiche – La donna ha spiegato alla polizia di essere giunta a Perugia una settimana fa, tentando la strada della prostituzione per mantenere il marito – ignaro della sua attività – e la figlia di quattro anni, in Spagna e in gravi difficoltà economiche. La donna ha aggiunto di essersi già prostituita in Spagna, Milano e Mantova, e di essere finita a Perugia dopo aver preso contatti .su consiglio di un'amica, con una certa Nydia.

Sfruttamento – Secondo la ricostruzione della polizia, la 41enne brasiliana avrebbe in realtà contattato “Nydia” attraverso un annuncio su un sito dedicato a cittadini brasiliani all'estero, in cui la donna e il marito offrivano la possibilità di lavorare a Perugia con incontri erotici a pagamento.

I due avrebbero prelevato la scorsa settimana la 41enne, portandola nell'appartamento in questione dove si trovavano altre tre ragazze che nei giorni successivi hanno lasciato l’abitazione per aver terminato il proprio “turno”.

I due, in cambio di questo servizio di “alloggio”, si sono fatti consegnare 350euro per una settimana, indipendentemente dal numero di clienti, lasciando alla ragazza i telefoni con le utenze degli annunci.

Gli arresti e l'altro appartemento – Gli uomini della mobile hanno fatto attirare dalla 41enne brasiliana con un pretesto la coppia nell'appartamento in via del Macello, dove sono stati arrestati per sfruttamento della prostituzione. I due, la 26enne di origine brasiliana, e il marito F.S., 51enne di Fano, oltre ad aver ammesso quanto riferito dalla donna hanno anche confessato la gestione di un altra casa chiusa in via Settevalli, raggiunta e sigillata dalla polizia. (fda)

(Aggiornato il 3 settembre 2012)