Valnerina

Cascia, truffa online: versa caparra per mini escavatore ma non riceve nulla

Truffa in concorso. E’ il reato a cui dovranno rispondere due italiani, denunciati dai carabinieri di Cascia. I due, nel mese di gennaio 2022, avrebbero intascato la somma di 1.000 euro versata da una donna di Cascia a titolo di caparra per l’acquisto di un mini escavatore che però non le è stato mai consegnato.

La denuncia della donna

L’attività d’indagine dei Carabinieri ha preso il via lo scorso mese di febbraio quando la donna, non avendo ricevuto l’escavatore, ha denunciato l’accaduto.

L’inserzione sui social

La donna ha raccontato che fa parte di un gruppo tematico di appassionati su un noto social network e nel mese di gennaio è stata attratta dall’inserzione, postata da un membro del medesimo gruppo, relativa alla vendita di un mini escavatore. Interessata all’acquisto, la stessa ha contattato tramite chat l’inserzionista e i due si sono accordati per un prezzo di vendita di 2.500,00 euro più 250,00 euro per le spese di spedizione. Successivamente, tramite uno scambio di messaggi, la donna ha fornito tutti i suoi dati personali e l’indirizzo per la spedizione, mentre le venivano forniti gli estremi di un conto corrente su cui versare la somma di 1.000,00 euro a titolo di caparra.

L’annuncio di nuovo pubblicato

Trascorsa poco più di una settimana la donna ha iniziato ad insospettirsi per il ritardo della consegna e ha chiesto spiegazioni all’inserzionista non ricevendo più risposta. Inoltre, qualche giorno dopo, la donna ha notato che sullo stesso gruppo tematico era stato di nuovo postato lo stesso annuncio di vendita relativo al medesimo mini escavatore acquistato ma non ancora ricevuto. La vittima ha raccontato tutto ai Carabinieri che si sono messi subito al lavoro e in poco tempo hanno condotto una serie di accertamenti e investigazioni che hanno consentito di individuare i presunti autori della truffa.

I due già noti per truffa

Si tratta di due uomini italiani, un trentenne e un sessantenne, già noti per aver messo in atto altre simili condotte in altre regioni d’Italia. I due sono stati rintracciati e denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di truffa in concorso. Ora la loro condotta è al vaglio della Procura della Repubblica di Spoleto.