Fuoriprogramma durante le celebrazioni di Santa Rita giovedì a Cascia. Un autobus con a bordo dei pellegrini dalla Campania si è infatti sfrenato mentre stava per ripartire dopo aver visitato il paese natale della santa dei casi impossibili, Roccaporena. Il pullman era infatti situato nel parcheggio, mentre l’autista era momentaneamente sceso per prestare soccorso ad una persona che aveva battuto la testa contro un vetro. Il bus si è sfrenato ed ha iniziato la discesa verso l’uscita del paese, terminando la sua corsa in un giardino dell’Opera diocesana di Roccaporena, dove era c’era un’auto dei carabinieri che è stata danneggiata in modo significativo.
Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, né tra i pellegrini nel bus né tra i militari e soprattutto tra i passanti che affollavano Roccaporena, visto che il pullman non ha fortunatamente imboccato la via principale del paese. Ad assistere all’accaduto anche l’arcivescovo di Spoleto – Norcia Renato Boccardo, che aveva accompagnato nel pomeriggio a a visitare i luoghi ritiani di Roccaporena il cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che nella mattinata a Cascia aveva presieduto il solenne pontificale. L’arcivescovo ha quindi raccomandato al pro rettore del santuario di Roccaporena, don Canzio Scarabottini, di ringraziare Santa Rita nella messa serale per aver evitato danni alle persone.
La giornata è iniziata con un messaggio inviato di buon mattino a moltissimi devoti di Santa Rita sul cellulare da parte delle monache agostiniane di Cascia, custodi del corpo di Margherita Lotti ed eredi del suo messaggio spirituale. “Carissimo/a questo giorno ci ricorda che a Dio tutto è possibile. Buona festa di Santa Rita” il testo.
La giornata poi è stata avviata dalla tradizionale processione con la statua della Santa partita da Roccaporena, paese natale di Rita: giunta in città si è unita al corteo storico che ogni anno ripropone i momenti salienti della vita di questa grande donna. Il tutto è culminato dinanzi alla Basilica, dove alle 11 il cardinale Becciu ha presieduto il solenne pontificale. Hanno concelebrato: mons. Renato Boccardo arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Giovanni Scanavino vescovo emerito di Orvieto-Todi, sacerdoti dell’ordine di S. Agostino e diocesani. Nutrita la presenza delle autorità civili e militari.
Ma soprattutto erano veramente tanti, come sempre, i devoti della Santa giunti a Cascia, colle della speranza, da ogni parte d’Italia e da alcuni Paesi del mondo. Tutti sono stati accolti con delicatezza dalle monache e dai padri agostiniani, ad iniziare da padre Bernardino Pinciaroli, rettore della Basilica, che dice: “La gente è qui per affidare a Rita le proprie fatiche e sofferenze. Le persone sono cariche di difficoltà e hanno bisogno di speranza, di maggiore umanità nell’affrontare la vita di tutti i giorni. Salendo qui dicono: Rita, tu che ha portato la croce, insegnaci a non lasciarci vincere dallo scoraggiamento, intercedi per noi”.
Il “popolo” dei devoti di Santa Rita presente alla festa era variegato: anziani, malati, giovani, tante famiglie con bimbi piccoli, diverse donne incinte. Tutti con in mano una rosa rossa, simbolo della spiritualità ritiana. Tutti a chiederle conforto nei momenti difficili della vita, perché Rita, come ha detto il cardinale Becciu, nell’omelia “è una delle Sante più popolari in Italia e nel mondo; è stata semplicemente una nostra sorella che ci ha preceduto nel vivere una vita normale, intessuta però della luce e dell’incessante presenza di Dio, il quale mai abbandona le sue creature, specialmente nell’ora del dolore e del turbamento. Anche noi – ha proseguito il Cardinale – vorremmo chiedere a Dio qualche grazia per l’intercessione di Santa Rita, ma la vorremmo supplicare con l’animo di chi, come ci suggerisce il Vangelo, non intende sprecare tante parole, perché il Padre sa già di cosa abbiamo bisogno, e desidera ardentemente solo l’avvento del Regno di Dio. Trovandoci a casa di Santa Rita, che è stata moglie e madre, non possiamo non chiedere grazie speciali alle famiglie di oggi, chiamate ad affrontare molteplici sfide e che spesso non reggono. Invochiamo S. Rita affinché nasca una rete di solidarietà delle famiglie per fronteggiare la diffusa cultura secolarizzata, l’indifferenza religiosa e il relativismo morale. Siano i nostri cristiani fermi nella convinzione che la famiglia voluta da Dio è il luogo in cui un uomo e una donna rispecchiano l’amore di Dio e si fanno suoi generosi ed esclusivi collaboratori nella trasmissione della vita. Un’ultima grazia la vorremmo chiedere – ha concluso Becciu – per l’Italia perché non smarrisca tradizioni e cultura che l’hanno resa esempio di fede, di accoglienza e di pacifica e rispettosa convivenza dei suoi abitanti”.
Anche papa Francesco nell’udienza generale in Piazza San Pietro ha ricordato Santa Rita: “Fu donna, sposa, madre, vedova e monaca del suo tempo. Le donne di oggi, sul suo esempio, possano manifestare il medesimo entusiasmo di vita e, al contempo, essere capaci dello stesso amore che ella riservò a tutti incondizionatamente”.