Categorie: Città di Castello Cronaca

Casapound in Piazza Matteotti, Prc Altotevere insorge

Il Prc Altotevere, dopo aver appreso dalla rete che il 31 Gennaio potrebbe esserci un presidio di Casapound in Piazza Matteotti a Città di Castello, fa sentire la sua voce e dimostra la propria contrarietà: “Questa organizzazione di stampo anticostituzionale con richiami politico-ideologici inquietanti vorrebbe far breccia anche nel nostro territorio usando i soliti slogan razzisti, xenofobi e populisti, spingendo verso una guerra fra poveri che è strumentale solo ai padroni ed al malaffare.

La nota congiunta dei circoli di Città di Castello, Citerna e San Giustino, rispettivamente rappresentati da Riccardo Nicosanti, Francesco Serini ed Elisabetta Sgrignani, continua così: “Ricordiamo che la manifestazione di questi fascisti si dovrebbe tenere proprio nella piazza dedicata al compagno Matteotti, ucciso per aver smascherato le magagne fasciste con i padroni, in una città come Città di Castello che ha avuto morti come Gabriotti a cui è intitolata la piazza del Comune e che ha visto tanti partigiani impegnati nella lotta al nazifascismo nella Brigata Proletaria d’urto San Faustino e nella Divisione Cremona poi”.

Il Prc altotiberino ricorda, inoltre, anche le aggressioni perpetrate da Casapound nei confronti del CSA Dordoni, “oggetto di un vero e proprio attacco squadrista solo pochi giorni fa” e del “compagno Emilio“, ora in coma.

Nella stessa mota si è poi voluto sottolineare anche come l’imminente incontro dei militanti del movimento sia in prossimità del 27 Gennaio, Giorno della Memoria, “data in cui si commemora la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica e in cui si ricordano le strage ed i massacri compiuti da fascisti e nazisti”.

I circoli del Prc Altotevere chiedono perciò che venga revocata la concessione dello spazio pubblicoa questo gruppetto di nostalgici di un regime corrotto, autoritario e schiavo del padrone nazista, che si crei un ampia convergenza di forze fra tutti i partiti, le associazioni, i singoli che sentono l’antifascismo come necessità primaria e richiedono che le amministrazioni del territorio intervengano in prima persona per estirpare questo cancro alla radice”.