Corsi gratuiti per il mondo del lavoro nella struttura salesiana
In un mondo che tende sempre di più all’ipertecnologia e alla specificità, la formazione tecnica non tramonta. E così realtà come la Casa del Ragazzo di Foligno, che fa parte della Federazione nazionale ‘Cnos – Fap, Centro nazionale opere salesiane – formazione aggiornamento professionale’, resiste don la sua offerta gratuita e si reinventa, anche in relazione alle limitazioni dettate dal Coronavirus. Attività in presenza, ovviamente laboratoriale, che si alterna a lezioni online, pronti ad affrontare nuove sfide. Ma resiste anche a chi guarda la formazione professionale con sufficienza: “Chi fa questo non ci conosce e non sa di cosa parliamo. Spesso c’è un pregiudizio, come se la formazione professionale fosse disdicevole – dice la dirigente Nicoletta Marongiu – è complicato far cambiare idea sul fatto che la formazione professionale non sia un ripiego”.
La struttura salesiana, che a Foligno ha aperto i battenti nel 1979, è guidata dalla professoressa Marongiu, che segue passo passo gli studenti. Tre gli indirizzi attivi a Foligno, con relativi spazi specifici e collaborazioni con le aziende: il Benessere, per formare dunque acconciatori ed estetisti, l’indirizzo Meccanica e quello legato alla ristorazione, per alberghiero e turismo.
Il valore della Casa del Ragazzo
“Il valore della nostra realtà – spiega la professoressa Marongiu – sta nel fatto che permettiamo a tutti i giovani di seguire le proprie aspirazioni, senza costringere gli studenti ad una carriera scolastica che poi, se forzata, diventa foriera di preoccupazioni. Noi, grazie al riconoscimento che ci è arrivato anche dalla legge regionale approvata a luglio dello scorso anno, siamo l’unica struttura a Foligno a poter fare formazione professionale per i giovani già in uscita dalla terza media”.
La nuova legge regionale
La legge regionale, la n. 6 del 16 luglio 2020, è proprio un capitolo su cui la Cnos Fap ‘Casa del ragazzo’ di Foligno insiste molto. Da quel momento l’Umbria si è adeguata agli standard del resto delle altre regioni, uniformando i programmi e la durata del percorso, per far sì che chi conquista una qualifica in Umbria, possa farla valere anche in altre regioni. Novità anche sul fronte della struttura del percorso: triennale, per la qualifica di operatori. Poi un quarto, che fa diventare ‘tecnico’ e anche un quinto che riallinea così il tutto al percorso scolastico dei cinque anni.
La grande sinergia con le imprese
“Non mancano le difficoltà – spiega la professoressa Marongiu – ma anche le soddisfazioni, come il vedere i ragazzi che scelgono il nostro percorso a proprio agio nella professione. In giro sono tanti i centri di formazione, solo noi siamo autorizzati a Foligno a prendere i ragazzi usciti dalla terza media. E poi abbiamo strutturato un forte rapporto con le aziende, che ci aiutano anche ad individuare il fabbisogno di alcune figure, sul quale noi costruiamo i corsi“.